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sabato 10 novembre 2012

VISTO DA LEI - “L’Inno di Mameli insegna…”

Gentile Mariella,
a proposito delle elezioni in Sicilia, mi sono preso la briga di fare qualche ricerca sui numeri che riguardano il voto e che le percentuali ufficiali mascherano vergognosamente. Qualche dato sul confronto con le regionali del 2008: il blocco di centro sinistra passa da 770.000 voti a 500.000, quello di centro destra passa da 1.700.000 a 940.000. Il PD passa da 500.000 a 250.000 voti e il PDL da 900.000 a 247.000. Come si vede una vera e propria “caporetto”. Eppure quasi tutti, vale il proverbio "mal comune mezzo gaudio", si sono detti soddisfatti dei risultati ottenuti. Ed ancora: se aggiungiamo all’astensionismo le schede bianche e nulle (6,45%), in Sicilia avrebbe votato il 40,8% degli aventi diritto. Aggiungiamo i partiti che si sono presentati senza alcuna possibilità di incidere sulla vita politica che ammontano al 4,6% nel complesso, si arriva a una percentuale di votanti del 36,2%, se poi teniamo conto del voto antigovernativo dei grillini che hanno ottenuto il 18,2%, che apportato agli aventi diritto vale circa il 9%, risulta che la percentuale dei supporter dei partiti tradizionali scende al 27%. La coalizione di maggioranza può contare sul 31% dei suffragi che rapportati al 27% dei votanti vale circa l'9%. Sostanzialmente il governatore governerà con  il consenso del 9% degli aventi diritto. E non parliamo dei voti ottenuti tramite il cosiddetto scambio di favori. La conclusione è tragica ed è che gli eletti hanno formalmente ottenuto un’investitura che li legittima a governare. Allo stesso tempo è più che evidente che non ricevono in alcun modo il consenso, non dico della maggioranza, ma nemmeno di un siciliano ogni 10!!! POICHÉ LA LEGITTIMAZIONE DEMOCRATICA DERIVA DAL CONSENSO POPOLARE, NON SI PUÒ CHE CONCLUDERE CHE IL GOVERNO SICILIANO È ILLEGITTIMO. Come lo saranno tutti gli altri governi che emergeranno da situazioni simili.
Mariella che facciamo? Io sono uno strenuo propugnatore del non voto, ma ho l'impressione che questi personaggi senza amor proprio e senza vergogna, siano
sensibili solamente al dolore fisico. Mi viene in mente la cacciata dei farisei dal tempio, ma il supremo censore Giorgio non è certo Gesù Cristo.
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Gentile lettore,
i suoi accertamenti denunciano lo status quo dell’Italia tutta e non solo della Sicilia. Senza voler fare preveggenza, di certo quanto è accaduto in Trinacria si può facilmente prevedere per le prossime elezioni regionali e quelle politiche nel 2013. Lei mi chiede cosa fare. A mio avviso non votare, non votare, non votare e passare parola a quanti più possibile. Se democrazia è espressione della volontà popolare  è evidente che l’astensione al 50,1% non autorizza il rimanente 49,9% a governare. Ma come senza pudore rifiutano di diminuire di un centesimo i costi della politica, adducendo i bizantinismi più astrusi, non dobbiamo meravigliarci se credono di poter continuare a imperversare senza legittimo diritto. Dopo di ciò se alle politiche 2013 non verrà riconosciuta l’illegalità del governare  senza la maggioranza del consenso, ciò aprirà la via ad una possibile dittatura come avvenne negli Anni Venti. Anche allora si erano ritirati sull’Aventino paralizzando la vita della nazione fino all’avvento della Marcia su Roma. Non credo affatto che il forte numero dei parlamentari grillini dopo le elezioni 2013 sarà in grado di rimettere l’Italia sulla retta via. Il paradosso sarà che ci rimane solo Monti e il governo tecnico prolungato all’infinito con le lacrime e il sangue ulteriormente da versare. Altra alternativa le barricate intorno al Parlamento, ma non ci sono più gli ITALIANI del 1848 anche se il governo a promosso la legge per l’insegnamento dell’Inno di Mameli nelle scuole. Quelli del 2012, purtroppo hanno perso completamente il senso della comunità, degli ideali e dello spirito nazionale. In un’epoca di pace, l’Inno di Mameli rappresenta uno dei canti più guerrafondai che si possano concepire. Speriamo.