cover blog M Alberini

sabato 19 gennaio 2013

VISTO DA LEI - “L’arma del popolo è non votare”


Cara Mariella Alberini,
in questa foresta elettorale con 200 simboli,  dispiace vedere tanti manigoldi senza coscienza e senza Patria passare  che, impuniti, ragliano in TV o nei media a pagamento. Il Professore canta storie è una specie di tecnico dalla parola “facile”, grande idealista del nulla. Tenta di convincere, pur sapendo che é una mistificazione usata come una delle tante maschere ideologiche del Potere. L’Ideologia o la Babeleria, raccontate in modo serio per garantire la credibilità con il duplice scopo di incantare o confondere l’ascoltatore. In realtà la Torre di Babele non è mai esistita, come tante altre storie raccontate da grandi parlatori con il dono di convincere, approfittare per regnare sulle spalle dei fiduciosi, ignari che la verità prima o poi viene a galla. In verità esiste una Babele un po’ diversa, non è una Torre, ma una Piramide con un omino sulla punta che controlla uno Stivale, o meglio ancora il gran Casino Italico, dove sessanta milioni di esseri sono trattati come un gregge di capre con nessuna possibilità di intendersi, capirsi, vedere, sentire, approfondire. Insomma una Babele dove alcuni furbetti raccolti in gruppi con il solo obiettivo di arrampicarsi, salgono saltellando sino a raggiungere la vetta, dove troveranno quella poltrona immeritata per godersi i privilegi offerti dalla Politica. Con le prossime elezioni, presentate da sciacalli senza un programma serio, auspicabile a colpire e correggere i tanti problemi alla base del Paese, per garantirsi i privilegi a costo di distruggere quei miseri avanzi in fondo al pentolone Nazionale. Mentre infuria una campagna elettorale populista, qualcuno sogna la Thatcher, altri Blair e Mitterand. Il Santo Padre, apparentemente impotente contro le ingiustizie del mondo del Potere, anche sotto casa, si limita a invocare la speranza celeste, pur appoggiando i tiranni della Politica e dice: “... auspico che tutti possano essere veri operatori e costruttori di pace, in modo che la città dell’uomo cresca in fraterna concordia, nella prosperità e nella pace.” Benedetto XVI.  Come dire al lupo, mi auguro che non assalga le pecore. Siamo Governati dalla Mafia la quale si è impossessata delle chiavi del Paese, e controlla la Giustizia, la Pubblica Amministrazione, e tutte le risorse Nazionali, strizzando a piacere l’intera Comunità. Per diversi anni ho suggerito alle varie Autorità del Paese la necessità di formare un Ente di Stato che si occupasse di tutte le ingiustizie causate dalle Istituzioni che sono a contatto diretto con il pubblico, e approfittano di tutti coloro impossibilitati a difendersi legalmente, perché la Giustizia ha assunto un sistema di accusa/difesa impostato sul valore monetario a svantaggio del più debole: “la legge è uguale per tutti” ma non per te.

La Mafia Italiana Istituzionalizzata arriva non soltanto a Governare i Tribunali Italiani, ma vanno ben oltre, sino a manovrare i Giudici nei tribunali Europei. Sono gli effetti della Globalizzazione e degli scambi di favori a livello dell’Unione Europea, seminando ingiustizie, e rivendicazioni che frenano la ripresa. L’Ilva di Taranto, gratificava Politici e Sindacati per nascondere la gravità dei crimini Aziendali, colpevole di parecchi decessi e sofferenze inflitte ai cittadini con gravi danni all’Ente Sanitario Nazionale. L’Alcoa in Sardegna chiude lasciando senza lavoro tremila famiglie, per difendere il monopolio Elettrico Nazionale, mentre vi sono progetti che riducono dell’ottanta per cento i costi elettrici Nazionali. La Nave Concordia semi affondata all’Isola del Giglio, poteva essere ricuperata nel giro di venti giorni con minime spese, mentre a un anno di distanza è divenuta dimora per la fauna ittica del Tirreno, dimostrando impari competenze dei nostri Politici con danni e sprechi milionari imprevedibili. Migliaia d’importanti Industrie Nazionali grandi e piccole che rappresentavano il valore dei meriti di un Popolo, sono stati distrutti da incapaci che comunque vadano le cose nel Paese, non sentiranno mai gli effetti dei loro gravi errori. Al posto dell’acquisto di armamenti e aerei F35 che non servono a nessuno, poiché per la difesa oggi giorno si fa ricorso a missili intelligenti,  con quei soldi sprecati, date da mangiare ai poveri, riducete le tasse, migliorate la Giustizia e l’Onnipotente vi sarà grato.

Cara Mariella,
mi riferisco al Suo articolo “215, uno: nessuno” che mi trova tra l'altro completamente d'accordo sulla situazione politica del nostro paese. La gente è confusa! Allora mi è venuta un idea, più precisamente un messaggio che, credo sia ora di far passare e che potrebbe completare, ad esempio, articoli come il Suo: l'unica soluzione possibile per noi cittadini italiani è non andare a votare. Non ho scoperto l'acqua calda e non voglio fare proteste sterili ma io credo che il non voto può essere inteso come strumento ancora più potente del voto. Mi spiego meglio: i politici dicono da sempre che non votare non risolve i problemi e permette ad altri di scegliere per noi. Questo è corretto in una situazione normale.  In una situazione decisamente anomala come può essere la nostra se la maggioranza delle persone, diciamo tra il 60 e70%, non si recassero alle urne,  i governanti di questa Repubblica, che ci tengo a ricordare è del popolo Italiano, sarebbero costretti ad ammettere di fronte a TUTTI GLI STATI EUROPEI e al MONDO POLITICO MONDIALE di essere seduti su una BOMBA SOCIALE che nessuno sarebbe in grado di fermare. Forse allora si farebbero da parte tutti quanti, visto che la legge elettorale attuale non ci permette di farlo direttamente,  perché un crollo dell'Italia sarebbe DISASTROSO. SAREBBERO TUTTI GLI STATI EUROPEI  ED EXTRAEUROPEI A FARE PRESSIONI COSI' FORTI SUL GOVERNO ITALIANO CHE FINALMENTE TUTTE QUELLE FACCE DI BRONZO CHE DA ANNI INFANGANO LA DIGNITA’ DI QUESTO PAESE SAREBBERO COSTRETTE AD ANDARE A CASA VOLENTI O NOLENTI.
          Lettere firmate, ricevute via e-mail

Cari amici,
sognando una Thatcher a Palazzo Chigi e un De Gaulle al Quirinale, il risveglio nella “Torre di Babele” è ancora più duro. La “foresta elettorale” è una giungla infestata da ogni sorta di predatori e, purtroppo, vedo gli Italiani che, ancora inermi, non sanno come affrontarli.
Il prossimo governo, date le premesse e la totale assenza da parte dei   "corridori” di programmi che taglino drasticamente i costi della politica, continuerà l’andazzo attuale. Che fine ha fatto l’incarico dato al professor Amato per rivedere i contributi elettorali che sono alla base di tutti gli scandali emersi? Che li abbia aumentati per accedere meglio al Quirinale?
Dal 2011 sostengo il non voto contro tutte le KASTE politiche ed economiche poiché ritengo sia l’unica ARMA in mano al popolo Italiano per contrastare la prepotenza vergognosa dei politicanti. Da almeno un anno, sostengo la Repubblica Presidenziale con un Presidente probo, scelto all’esterno della politica, che metta mano a urgentissime riforme del sistema rovinoso in atto. Arrivare al 60-70% di astensioni forse potrebbe rappresentare quel TUONO per far muovere l’Europa contro la PIOVRA italiana oggi inamovibile e sorda a qualunque grido di dolore del popolo. Quel popolo però non ha ancora capito che è quella l’unica arma nelle sue mani per ribellarsi: poi resta solo la lotta armata. Nessuno vuole arrivarci, ma i Guitti, in corsa elettorale, hanno un punto debole: non hanno capito la furia che devasta gli animi: la Piazza Tahrir è molto più vicina di quello che credono.
Il non voler rinunciare a nulla e continuare ad infierire con cinismo inconcepibile sui deboli, sta scatenando nell’elettorato esterno alla BUROCRAZIA degli stipendiati dalla PIOVRA, quella rabbia demenziale che animò la “Presa della Bastiglia”. Inutile ribadire i PECCATI ampiamente elencati nella prima lettera del nostro veemente lettore: Italia sotto scacco è questo lo status quo.



P.S.
Dal 14 gennaio “Visto da lei”, oltre che sul blog, viene pubblicato su Economiaitaliana.it, un nuovo settimanale on line molto seguito.