Cara
Mariella,
sembra, che
il mio Valerio fiorentino (classe 1840) solesse esclamare con dispetto: "
Si stava meglio quando si stava peggio!!!". Senza dubbio si riferiva
all'avvento dei Savoia, a Firenze capitale ed ai conseguenti disastri dello
pseudo urbanista Giuseppe Poggi, ma soprattutto alle promesse disattese ed al
saccheggio delle casse dal Granducato. Prima dell'avvento del Re Galantuomo i
toscani non conoscevano altre tasse se non quelle dei moderatissimi gabellieri.
Le casse dei vari Stati, che andarono a costituire il novello regno d'Italia,
erano vuote di metalli preziosi, fatta esclusione del Regno delle Due Sicilie e
del Granducato di Toscana (quest’ultimo, insieme alla sola Inghilterra
dell'epoca, aveva una copertura aurea totale della circolazione monetaria). Il
Piemonte era esausto per le guerre di indipendenza (29% del debito pubblico
unitario del 1861) e le casse Lombarde erano state vuotate dalla partente
Austria (anche se il loro debito pubblico pesava sul comunitario solo del 2% ).
Una voragine era stata portata dai territori papalini con un "contributo"
al debito comunitario del 44%. Il Regno delle Due Sicilie pagava, prima
dell'Unificazione, un tasso decennale sul debito pubblico del 4,3%, il Piemonte
aveva rispetto a quello uno Spread di 140 punti ed il Papato di 160. Dopo l'unificazione
lo Spread dello Sato Unitario (sempre rispetto al Regno delle Due Sicilie)
balzò a 260 punti e nel 1870 arrivò a 460 .... Per quanto riguarda Il
Granducato di Toscana non si può parlare di Spread, perché non aveva debito
pubblico, ma un vistoso avanzo positivo ....
Novembre
2013: il debito pubblico italiano cuba euro 2.104,069, fonte "Finanza
pubblica, fabbisogno e debito" la Banca d'Italia.
Detto tutto
ciò quello che più mi spaventa non è l'immenso debito pubblico (che guarda caso
é pari alla ricchezza mobiliare privata), ma quattro funesti fattori in ordine
di importanza: la strafottenza e la spensieratezza dell'inamovibile
"Classe Dirigente" il continuo e conseguente lievitare della spesa
pubblica.
Lo spazio
fiscale italiano ( Fiscal Space ) che dal 2010 l'IMF ritiene ormai esaurito
prelude alla
rovinosa caduta della Laffer Curve dell'incremento del gettito fiscale.
Concludo questa mia lunga e contorta chiacchierata con una seconda interiezione
tipica del trisavolo Valerio
ACCIDENTI A
GARIBALDI !!!
Lettera firmata, ricevuta via e-mail
Gentile amico,
da un secolo e mezzo ad oggi, è una costante mutuare
l’espressione di suo nonno “ si stava meglio quando si stava peggio”. L’Italia ha attraversato lotte al
brigantaggio, guerre coloniali, guerre mondiali per arrivare all’attuale
catastrofica gestione politica del Paese. Però non bisogna dimenticare che
l’Italia è stata in grado, con passi da gigante, di diventare la quinta potenza
industriale del mondo.
“Accidenti a Garibaldi”, anche se è stato utilizzato
come simbolo trainante dal Partito Comunista nelle elezioni del 1948.
L’attuale, inesplicabile politica italiana ha trovato
in questo momento un uomo nuovo: il
segretario del PD, Matteo Renzi, leader
solitario che ha avuto il coraggio di sovvertire i vecchi schemi della politica
di sinistra e ha capito che, se si vuole stabilità in questo Paese, bisogna
accordarsi con il Centro Destra. Si è reso conto e tutti lo devono ammettere
che, se abbiamo questo straccio di Governo, lo si deve all’apertura da parte
dell’Opposizione. Dunque sarà Renzi l’uomo forte che riesce ad imporre alla
Kasta l’Italia delle riforme?
E’ finito il tempo delle parrocchie in lotta immane fra loro. Speriamo che questo
sensato modo di procedere non naufraghi nella strenua difesa dei privilegi
delle innumerevoli Kaste a capo della Piovra.
m.alberini@iol.it