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martedì 28 gennaio 2014

VISTO DA LEI - "Mini Imu: maxi fregatura"

Gentile signora Alberini,
penso che la cosiddetta “Mini IMU” sia l’ultima presa in giro rifilata ai contribuenti proprietari di casa, ma  Le chiedo se anche Lei concorda con me. In questi giorni impazzano su tutti i mezzi di comunicazione le istruzioni per il pagamento dell’imposta e ovunque si legge che bisogna calcolarne il valore che si sarebbe dovuto pagare con l’aliquota deliberata dal Comune, farne la differenza utilizzando l’aliquota base e poi considerarne il 40%.
Ovunque (sia in televisione che su qualsiasi giornale) viene spiegato che si devono diligentemente operare tutte le detrazioni possibili (cioè sia quella di 200 Euro che quelle per gli eventuali figli a carico). E proprio questa possibilità di considerare le detrazioni costituisce, a mio parere, l’ultima sonora “presa in giro”.
Quando infatti si effettua la differenza tra i valori di IMU calcolati, le detrazioni letteralmente spariscono, perché si tratta di addendi di valore identico che compaiono con segni opposti nell'operazione di sottrazione.
Non sarebbe stato più onesto dichiarare ai contribuenti che non si può considerare alcuna detrazione, piuttosto di far credere che, utilizzandole, si possa in qualche modo  “mitigare” l’imposta?
Mi farebbe molto piacere ricevere un Suo cortese riscontro a tale proposito.
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
la sua analisi non fa una grinza e i nostri “calcoli” sulle aliquote e detrazioni, oltre ad essere penosi, sono a dir poco “commoventi” perché ricordano i problemini algebrici delle scuole medie. Intanto i nostri aguzzini politici, che partoriscono tali genialate per rompere le scatole al contribuente, si divertono alle nostre spalle e continuano  a derubare il popolo. Sembra comunque che i giornali non abbiano dato spiegazioni chiare riguardo al capitolo delle detrazioni. Ma comunque si giri la zuppa, il sapore resta molto amaro. Nella folle corsa alla ricerca di fondi, il governo ha lasciato liberi i Comuni di aumentare le quote per far fronte alle loro spese faraoniche e si continua così in tutti i gangli ove burocrazia e politica hanno le mani in pasta. Il cittadino ha solo il dovere di pagare: vengono disattesi i suoi diritti ad avere servizi efficienti ed assistenza in caso di necessità. Non sappiamo quanto Renzi, malgrado le sue apparenti buone intenzioni, possa arginare le velleità dei vetero comunisti che gli sono contrari e che non esiteranno a scatenargli contro qualunque forza istituzionale in grado di nuocergli.
Difficile capire  perché Grillo non abbia aderito alle sue proposte: quelle proposte che Grillo stesso da sempre sventola nei suoi proclami di piazza. A nostro avviso, lui stesso non ha un chiaro programma da intraprendere per cercare di tirare fuori il Paese  dalla palude tiberina nella quale è sprofondato.
E’ la solita fiera italiana, non delle vanità, ma degli sbandieratori  dai cento vessilli.    
m.alberini@iol.it