Gentile
Mariella Alberini.
per adesso
c'è solo un intento di riforma del Senato e di eliminazione delle Province.
Saranno
introdotte le città metropolitane e tutto costerà più di prima. La legge
elettorale aspetterà, tanto il voto non è imminente e in Europa non cambierà
nulla, tutti continueranno a farsi i c… propri. Hanno venduto qualche auto blu
ma, sembra, ne abbiano acquistate altre. Gli F35 li dobbiamo prendere, a quanto
pare, tutti.
Gli 80€ per
tantissimi aventi diritto saranno un miraggio, spariranno infatti le detrazioni
per il coniuge a carico ecc…
Che resta?
Nulla o molto poco. In compenso un gran parlare, una grande enfasi ed un aumento
dei sentimenti ottimistici some se tutto fosse stato fatto. Per adesso non è
stato fatto "NULLA", solo grandi parole. Della famosa riforma al mese
non c'è assoluta traccia. Per ciò che concerne i debiti della pubblica amministrazione,
è' sacrosanto che lo Stato debba pagare, è sacrosanto che tante società abbiano
chiuso per queste allucinanti inadempienze, in alcuni casi sì è addirittura
arrivati al suicidio e verrebbe in mente di sparare un po' a tutti. Ma è anche
vero che i rapporti commerciali con la pubblica amministrazione, per tantissimi
soggetti, sono diventati motivo di arricchimento smodato con prodotti venduti
allo Stato con prezzi fino a 30 volte il valore di mercato.
Si pensi che
lo Stato affitta degli spazi, pagandoli come fossero attici in piazza Navona,
per tenerci, pagando un custode giudiziale appositamente designato, una miriade
di corpi del reato: si pensi alle autovetture e ai motocicli che vengono
affidate a ditte di soccorso stradale con ampi parcheggi; i custodi giudiziali
vengono utilizzati anche in caso di merci molto voluminose, ad es. migliaia di
capi contraffatti o altro, ovviamente senza facoltà d'uso e così come consegna
dei reperti processuali.
Non per
niente la corruzione in Italia vale quasi la metà di quella di tutta l'UE.
Ricordiamoci
però una cosa: se in una situazione come l'odierna, i bastardi non troveranno
la forza di dare un taglio alle loro nefandezze, non resterà che la violenza.
Lettera firmata, ricevuta via e-mail
Caro amico,
ci rendiamo conto di questa ventata di speranza che
l’eloquio positivo di Matteo Renzi e riuscito a suscitare e in Italia questo
soltanto è cambiato: il pessimismo è diventato speranzoso ottimismo.
Quanto afferma è esatto: quasi nulla di tangibile è
stato fatto. Meglio esortare gli Italiani, faciloni di natura, a tenere alta la
guardia e non lasciarsi illudere troppo. Ad esempio votando PD solo in base
alle speranze suscitate ad arte dalla carica giovanile del nuovo Premier. Il PD ha fin troppo potere dato che le
quattro massime cariche dello Stato appartengono ai suoi ranghi. Meglio non
alzarne la percentuale nei sondaggi in base all’effetto Renzi per ora costituito
da intenzioni e non da fatti.
La sua cosiddetta guerra alla burocrazia per ora non
ha scalfito l’abnorme impalcatura esistente e, salvo qualche piccolo graffio,
si teme tutto rimanga come prima perché l’armata degli impiegati dello Stato
non può essere affatto diminuita.
Prova ne sia che le migliaia di casi di assenteismo,
di timbratura del cartellino per conto terzi, di malefatte colte flagrante non
hanno mai prodotto alcun provvedimento serio neppure da parte del nuovo
Governo.
Tutti tengono famiglia, ma proprio per questo motivo è
richiesto un contegno etico da chi percepisce stipendi fissi e inamovibilità
d’impiego: parole al vento.
Gli oppositori nel suo Partito non hanno tutti i torti
quando insistono nel dire che i provvedimenti affrettati possono subire i NIET
del sistema più corrotto dell’Occidente.
Siamo d’accordo che se entro settembre Renzi, non darà
i risultati promessi e pubblicizzati ovunque, dovrà scendere dallo scranno di
Palazzo Chigi.
Possiamo aggiungere in camera caritatis che l’unico
fatto positivo resta questa ventata di speranza che se ha rialzato per un attimo
il morale degli Italiani, può diventare in un nano secondo rabbiosa
disillusione.
Basta con il ritornello della nota canzone “In questo
mondo di ladri”.
m.alberini@iol.it