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lunedì 12 maggio 2014

VISTO DA LEI - "Asfaltiamo i Sindacati!"

La musica è cambiata, ha detto il Premier Matteo Renzi in risposta a Susanna Camusso, leader della CGIL che lo accusa di attentare alla Democrazia perché rifiuta la cosiddetta concertazione con i Sindacati nelle decisioni del Governo. Che sia finalmente arrivata l’ora di dimensionare lo strapotere del sindacato in Italia. Lei cosa ne pensa?
Lettera ricevuta, inviata via e-mail                  

Caro lettore,
un’Armata in guerra conta circa settecentomila uomini. Tanti sono i rappresentanti sindacali nel nostro paese, per la maggior parte annidati nella burocrazia come Scuola, Sanità, Enti parastatali e altro. In una indagine commissionata dall’ex premier Monti a Giuliano Amato, questi concluse che solo sui distacchi nel Pubblico impiego si rilevano assenze retribuite dal lavoro corrispondenti a 3.655 dipendenti l’anno per un costo di centoquindici milioni circa di euro. Ma i Sindacati in Italia hanno molte altre colpe ben più gravi. Dagli scioperi indiscriminati e continui degli anni Settanta, che misero in ginocchio l’industria privata alla creazione di un clima di odio sociale per cui ogni caporeparto o capoufficio, ogni dirigente o imprenditore era il nemico da combattere e abbattere.
Tutto ebbe inizio negli anni Settanta con l’entrata in vigore dello Statuto dei lavoratori, quando bastava chiedere a un collaboratore l’esecuzione di un compito per essere denunciati alla Magistratura del lavoro per comportamento antisindacale. E non si vide mai come in quel periodo una Magistratura così efficiente e veloce nel comminare sentenze di condanna.
Di tutto questo cosa resta oggi? Il deserto del Lavoro inteso come iniziativa umana volta a creare benessere. E il lavoro non si crea con le leggi, ma temperando quelle  che ne frenano lo sviluppo.
La maggior parte dei Sindacati, che in Italia sono tanti, si ostina a combattere battaglie di retroguardia come la difesa strenua dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Ma sono in pochi a sapere che i Sindacati possono licenziare i loro dipendenti perché per loro l’articolo 18 non vale. Splendido esempio di una democrazia imperfetta. A fatica e con molti contrasti il Governo Renzi ha comunque, con i voti determinanti di Forza Italia, incassato l’approvazione della Camera per la legge sul Lavoro. E adesso? Adesso noi diciamo che, tanto per usare una terminologia Renziana, è il momento di “asfaltare” i sindacati per sempre.
Solo così possiamo sperare che la musica cambi per davvero.
m.alberini@iol.it