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lunedì 5 gennaio 2015

VISTO DA LEI - "Guai ai ladri-profittatori degli onesti"

Cara Mariella,
Il 4 gennaio mio figlio se ne va. Andrà a vivere in Irlanda perchè non riesce più a sopportare l'idea di essere un connazionale di questi scellerati mentecatti. Si occupava di informatica, un lavoro a tempo indeterminato, presso la finanziaria di una grande società automobilistica con sede in Milano. Ha una casa, non ha problemi economici, eppure se ne va. Un aspetto poco sottolineato del malgoverno, dell'infinita ingordigia, avidità e cupidigia di una kasta senza un briciolo di umanità. Avvoltoi che attendono acquattati, un sorriso beffardo e un ghigno, nell'attesa della morte della preda. Ma anche la carogna maleodorante, fa brodo, la Kasta non disdegna nemmeno il putrido. Si avventa quale parassita, come sanguisuga su ogni cosa da cui si possa spremere denaro. Ascoltare ogni giorno le news è un calvario per le persone oneste che si spezzano la schiena in lavori massacranti, e il politico non vuol mollare il privilegio, e il popolo è troppo stanco per risorgere, e il Presidente del Consiglio si rallegra e gongola per aver cambiato due righe: ben che vada interesseranno un lavoratore su mille, e il Presidente della Repubblica fatica ad andarsene ma forse, come dice Grillo, si costituirà. Ho perso un figlio e lo devo a loro, e una miriade di persone hanno perso i figli, costretti a emigrare per mancanza ormai cronica di lavoro. Ho perso un figlio, che ha studiato in Italia, costando un patrimonio, e adesso andrà a portarne i proventi ad un'altra nazione. Ho perso la voglia di sorridere e a volte fatico a ricacciare in gola un groppo di angoscia. Ci stanno rubando anche i sentimenti e incaricano una poveretta di esordire in tv con la famosa frase: "i ragazzi non dovrebbero essere choosy", senza tralasciare il famoso pianto a dirotto che ha fatto ridere anche i coccodrilli.  Lo sciacallo di turno attende ghignando la prossima preda…

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Carissimo lettore,
comprendiamo il lacerante dolore di questa separazione. Però se fossimo giovani non lasceremmo volentieri questo Paese infestato da ladri e profittatori a tutti i livelli? Suo figlio ha scelto una nazione migliore e, per quanto le sia doloroso, cerchi di pensare che vivrà una vita più civica e civile.
Ovunque si giri lo sguardo troviamo mostruose aberrazioni. Ne è l’esempio la situazione di Roma, capitale che succhia enormi risorse del Paese e dove ogni giorno si scopre una voragine dietro l’altra. Prima la cupola mafiosa, poi le  aziende partecipate, poi l’epidemia certificata (sic) dei vigili urbani. E oggi il Corsera titola “in un giorno 393 assunzioni”, “stipendi a Roma: in 12 anni concessi 95mila aumenti. Perché l’impudenza della Kasta continua imperterrita a divorare le ultime risorse del Paese senza alcun impedimento da parte delle Istituzioni preposte? La risposta è semplice: la massa di statali e parastatali  è tale da soverchiare il resto di coloro i quali non vivono di stipendi da burocrazia.
Se di fatto abbiamo visto agire Napolitano in modo autonomo e vagamente dittatoriale, non si capisce perché non si possa passare a istituire una Repubblica Presidenziale con elezione diretta dal popolo del Presidente. Il quale possa essere scelto in una rosa di candidati illuminati e super partes.
Il ridicolo “terrorismo” dei politici in mala fede contro questa scelta ancora dettato dall’atavico “famigerato ventennio” è sempre più risibile. Tutto si fa fuorchè cercare di uscire dalla spirale distruttiva.
E allora, caro lettore, sia pure tra le lacrime, cerchi di sorridere a suo figlio che vuole ribellarsi abbandonando un’Italia che non gli piace per niente.

m.alberini@iol.it