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sabato 16 giugno 2012

VISTO DA LEI - “IMU, nuovo bond per la Kastocrazia”

Cara Mariella,
sono pessimista sul fatto che Monti riesca a risolvere in tempo i mali dell'Italia. Con la Merkel non c'è dialogo (ma non è solo un problema di Monti, a quanto pare); difficilmente l'Europa sborserà altro denaro a fondo (quasi) perduto per sanare le nostre casse o quanto meno stemperare il nostro titanico debito pubblico; infine in Italia, come all'estero - siano franchi tiratori o enti - impera l'avidità degli speculatori a puro detrimento di un popolo già auto-castrato dal suo stesso laissez-faire. Quanto di più deprecabile era, fino a pochi mesi fa, la parola "rivoluzione", tanto più auspicabile diventa oggi. E non mi si citi Tomasi di Lampedusa e gattopardiane reminescenze come "cambiare perché tutto resti com'è", perché non ci voglio credere. Non ci posso credere. La rivoluzione SI F-A-C-C-I-A, si arrivi alla guerra civile, si versi del sangue (io non mi tiro indietro, son qui pronto) purché i nostri figli trovino un futuro migliore. E' assodato che le guerre si fanno non solo per rimescolare le carte della storia ma anche perché gli istinti primordiali, i vizi, le distonie si ridimensionino fino alla normalità. Parlo da guerrafondaio? Il benessere di un popolo si cerca in tempo di pace, e al momento, a quanto mi consta, siamo in guerra ogni minuto: corruzione, sesso smodato, fiumi di droga, sete di potere, nevrosi informatiche: scelga lei contro chi e cosa combattiamo tutti i giorni. Io mi sento in trincea. Per preservare me e mia moglie dai mali di quest'epoca. Facciamo una rivoluzione e facciamola anche bene. Purché si torni a parlare di pace.



Gentile Signora Alberini,

questo pomeriggio mi sono imbattuto in alcuni ragazzi che mi hanno consegnato un volantino nel quale è scritto “Contro l’Europa della Finanza costruiamo l’Europa Nazione”. Ebbene, mi permetta di concordare con loro. Come può vedere nella corrispondenza allegata, si tratta dello stesso concetto che ho espresso al nostro Presidente del Consiglio. Monti non ha riscontrato direttamente il mio messaggio, ma mi è stata comunque fatta pervenire una risposta dall’URP del Ministero del Tesoro. Speriamo che quell’URP inoltri effettivamente la mia segnalazione al Governo e speriamo che Monti la prenda in seria considerazione! Documentandoci per capire le cause che ci hanno portato alla crisi, possiamo comprendere come tutto nasca dal sistema finanziario che è stato escogitato a livello europeo.  Lo spiega nella denuncia l'Avv. Musu a Napolitano e a Monti (non è l'unico avvocato ad averli denunciati in Procura),  ma anche l'economista Claudio Borghi, il docente di filosofia del diritto Paolo Becchi o  Lidia Udiemi  studiosa di diritto ed economia.  Tutti chiariscono quale sciagura abbia costituito la perdita della sovranità politica e monetaria (trattato di Lisbona) senza che contemporaneamente sia stato realizzato uno Stato Federale Europeo. Per questo motivo l'Euro sta indebitando i Paesi che vi hanno aderito! E’ come se l’Italia fosse costituita da “Regioni Stato”, tutte utilizzanti la stessa moneta, ma aventi economie completamente diverse. In questa situazione le economie più deboli sono inevitabilmente destinate a soccombere. A guadagnarci, da questa situazione, sono le banche, che sembrano essere il potere invisibile che decide la politica europea: la BCE in primis (che detta la politica economica degli Stati) e le Banche commerciali. In questo meccanismo infernale il potere economico europeo decide sulla politica nazionale. Ed ecco che nasce anche il MES (altro discutibile strumento). Dopo che i popoli europei si sono sterminati a vicenda sulle trincee delle guerre più mostruose del ' 900, mi sembra che una loro integrazione in uno Stato Federale costituirebbe la soluzione migliore per garantire una pace duratura nel Continente. Ritengo che l'attuale unione monetaria, con la mancata unione politica e fiscale dell'Europa, abbia portato ad una nuova forma di guerra (non guerreggiata, ma non meno esiziale). In queste condizioni concordo pertanto anche io sulla necessità di uscire dall'Euro al più presto. Sarebbe la soluzione più facile e sbrigativa! Per la Grecia sarebbe una tragedia, ma forse per l’Italia sarebbe anche un vantaggio. Preferirei però optare per la "soluzione B", quella che cita anche l'economista Claudio Borghi, nella sua intervista, cioè quella degli "Stati Uniti d'Europa". Si tratterebbe senz’altro di una soluzione più difficile da realizzare e che non farebbe affatto piacere alla Merkel (che continua ad opporsi strenuamente agli Eurobond), ma credo che potrebbe essere perseguita se solo i popoli potessero dire la loro. E mi sembra che le ultime elezioni nel NWR, con la "batosta" assestata alla Merkel, dimostrino come anche i Tedeschi l'abbiano capito.



Cari Amici,

gli Stati Uniti d’Europa dovrebbero poter funzionare come gli Stati Uniti d’America perché anche là esistono gli Stati più ricchi e gli Stati meno ricchi. Ma la loro coesione è data da uno spirito di comunità nazionale che in Europa non c’è e forse, causa il passato storico, non ci sarà mai. Da quarant’anni, su iniziativa degli Stati Uniti, il mondo vive di finanza. Superata l’era della produzione si è passato all’età del Private Banking ossia della gestione e speculazione finanziaria. Non dall’Europa nasce la crisi, ma dalla famosa New Economy di Wall Street, basata sul debito del debito. Detto questo, abbiamo l’agghiacciante impressione  che in Europa nessuno sappia come venir fuori da questo marasma che sta travolgendo Stati e Popoli: all’orizzonte non si vede alcuna soluzione. Come accadde nell’America di Roosvelt e nella Francia di De Gaulle, i grandi rimedi vennero escogitati da uomini illuminati. Oggi gli uomini di questa tempra sembrano scomparsi. E ogni giorno temiamo l’apertura dei mercati dove si annida la speculazione che tende a vanificare ogni provvedimento difensivo.   Non sarà che la speculazione finanziaria, targata Wall Street, tenda a mettere K.O. l’Europa per poi soccorrerla con un nuovo Piano Marshall  schiavizzante a oltranza?

Adesso stiamo facendo i conti con l’IMU, il nuovo bond che a nulla pone rimedio e andrà a vantaggio della kastocrazia:  perché non verrà usato per la diminuzione del debito pubblico in crescita inarrestabile minuto per minuto. E non si parla di risparmiare da alcuna parte, ne’ di ridurre i famosi costi della politica. Anzi quest’ultimi sembrano sfacciatamente cronicizzati. Ma la squadra Monti non accenna ad occuparsene. E il Parlamento un giorno annuncia la diminuzione di un terzo dei suoi componenti e il giorno dopo affida ad Amato (sic) il taglio del finanziamento pubblico ai partiti.

Ultima “perla” il tragico esempio della Sicilia che anticipa le elezioni per non tagliare  il numero di parlamentari. Proprio quanto si sta profilando al riguardo del Parlamento nazionale.

Gli ITALIANI osservano nauseati la cecità truffaldina della kastocrazia, la quale con becero sprezzo dell’altissimo astensionismo, continua a trincerarsi in privilegi scandalosi. Sì, perché la trappola per questi roditori in cambusa sarà il voto. Ossia il non voto poiché oggi, finalmente, nessun ITALIANO vuole più recarsi alle urne. Sarà questa l’unica rivoluzione valida, caro lettore guerrafondaio, per arrivare ad un drastico cambiamento innovativo dell’Italia in gravissima malattia. Peccato, Professor Monti, non aver colto l’attimo all’inizio del suo “mandato” quando tutti  accettavano tutto. Sappiamo che lei ritiene di stare facendo del suo meglio. Ma il suo consenso è in calo proporzionale all’aumento del debito pubblico. E il suo governo non è stato capace di arginare la frana della recessione.