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sabato 27 ottobre 2012

VISTO DA LEI - “Quanto risparmieremo con le maxiprovince?”

Gentile Mariella Alberini,
l'Italia é paragonabile ad una stanza sporca e corrotta che mantiene gelosamente il suo stato di Bel Paese. Hanno chiamato una collaudata impresa di pulizia formata da Professori che, invece di pulire il putrido che ci sovrasta, ha gettato tutto sotto ai tappeti in modo che non si veda, ma l'odore é rimasto e la disinformazione ha dipinto il quadro in modo attraente. FRANCO PINEROLO ci da una chiara dimostrazione della realtà. L’Italia è in piena emergenza economica e sociale: crescono la disoccupazione, il lavoro precario, i licenziamenti, le disuguaglianze, e chi è occupato spesso non ce la fa a sbarcare il lunario. La de-industrializzazione sta mettendo in ginocchio interi territori: gli operai si danno fuoco per protesta, il numero dei suicidi tra i piccoli imprenditori non si conta più e tanti lavoratori rischiano la propria vita salendo sui tetti, sulle torri, sui campanili, sulle ciminiere, calandosi nelle profondità della terra per rompere il muro di silenzio e porre fine a una situazione drammatica a cui l’inerzia del governo Monti li ha condannati. Vi sono persone capaci di risolvere i problemi del Paese, ma vengono censurate, represse in modo da non rendersi utili. Si possono risparmiare oltre 50 miliardi di Euro all'anno soltanto nell'energia, ma non toccate Caino, deve completare la distruzione del Paese.
 
Carissima Mariella,
abbiamo una fottutissima classe politica che è la vergogna del paese. Il mondo intero resta attonito a guardarci con gli occhi sbarrati. Tutti si chiedono come sia possibile che un popolo che va a votare in massa, generalmente il nostro tasso di affluenza è molto più alto di quello dei paesi a sangue freddo, non si accorga dell’infima statura morale dei personaggi che razzolano nel cortile del potere. Ingurgitano tutto il commestibile. Scroccano dal viaggio gratuito al biglietto per la partita, da una poltrona a teatro al buono pasto presso il ristorante condiscendente, il posto di lavoro per l’amico dell’amico, il voto in cambio, la macchina blu per andare in centro per spese e via di questo passo. Tutto ciò, dopo aver addentato la fetta più grossa della posta in palio, fatta di mazzette milionarie per ogni transazione, un fiume di denaro che si assottiglia fino  diventare un rigagnolo. Ma continuiamo ad andare a votare. Incredibile !!!
Possibile che non ci sia proprio nulla da fare? Qual’ è l’anomalia ?
Possiedo un cavallo che mi accompagna nelle solitarie passeggiate domenicali nei boschi delle mie parti. Lo scempio continua, i meravigliosi colori dell’autunno deturpati da spettacoli indecenti. C’è di tutto, discariche a cielo aperto, immondizia, mucchi di residui di demolizioni, frigoriferi, televisori, pannelli di amianto sminuzzati e sparsi per le stradine. Non sto parlando del Ruanda, ma dell’alto milanese, della regione da cui, si dice, si dovrebbe prendere esempio. Poi pensi ad un tuo conoscente che non paga le tasse, all’amico che si è fatto la barca intestandola al vecchio padre, a chi ha sistemato il figlio presso la grande azienda per mezzo della solita raccomandazione, al consigliere comunale che aveva un terreno agricolo diventato poi residenziale e non si sa bene perché, e avanti così all’infinito. Poi arriva tuo figlio, dipendente di una società di informatica, che si rifiuta di fare dei lavoretti che gli permetterebbero di arrotondare, perché non potrebbe fatturare la prestazione. Gli dici che nessun privato gli chiederebbe la fattura e ti senti rispondere che facendolo non sarebbe a posto con la coscienza e non avrebbe più la possibilità di criticare alcunché. Incassi la lezione e ti viene in mente che forse non tutto è perduto. Un caro saluto.
Lettere firmate, ricevute via e-mail 
 
Cari amici,
l’opaco e negativo presente induce gli Italiani di buona volontà e cultura a sfoghi di rabbia più che comprensibili. Non si possono considerare esagerate certe esternazioni quando in ogni angolo del Paese si scoprono voragini di malversazioni e ammanchi per miliardi di euro mentre il popolo soccombe sotto una valanga di tasse e di rincari. Adesso all’ordine del giorno c’è l’accorpamento delle Province sbandierato come una meravigliosa fonte di risparmio. Quelle famose Province che avrebbero dovute essere abolite. Senza contare la “novità” dell’esubero di 24000 dipendenti regionali, escluso il Pirellone Lombardo. Vorremmo tanto sapere a quanto ammonterebbe, secondo il governo Monti, questo eventuale “risparmio” sulle Province. Poiché noi non riusciamo a “vederla” questa riduzione della spesa pubblica. Gli attuali dipendenti provinciali non possono essere licenziati. Se mai solo spostati negli edifici regionali accorpati. E allora? Allora abbiamo la precisa sensazione di essere per l’ennesima volta presi per i fondelli dal signor Monti e relativi membri di questo governicchio “provvisorio” che ha diversi componenti pronti a rimanere sulle loro poltrone incluso il Presidente del Consiglio, per il quale si vocifera  si prepari persino il “trono” di Presidente della Repubblica.     
Ci chiediamo quali meriti si possano ascrivere al Prof. Monti per essere arrivato a tanto. Quali meriti lo abbiano fatto diventare per direttissima senatore a vita e subito dopo Presidente del Consiglio. E ancora come si possa avere l’impudenza di continuare a portare avanti in un Italia in stato pietoso tale mancanza di meritocrazia: fonte del disastro gestionale del Paese dove tutti i partiti sono afflitti da centinaia di politicanti in manette.