Carissima
Mariella,
una Costituzione
squinternata, leggi ipergarantiste che finiscono col non garantire nessuno.
Un'agenzia delle entrate che in dieci anni scopre 800 miliardi di € di evasione
e ne recupera 60, sono più i costi del ricavato. Kaste che si permettono di
ridicolizzare il fisco, la parte sana del nostro Paese letteralmente spolpata
senza un briciolo di pietà. Categorie di persone che possono permettersi di
sbeffeggiare le leggi vigenti, altre che marciscono in galera per reati
ridicoli. Scrivere comandamenti come: "LA LEGGE E' UGUALE PER
TUTTI", in un contesto come quello
odierno, è un oltraggio al pudore. Pensionati dopo 15 anni di lavoro, altri che
devono campare due vite per poterselo permettere. Un Presidente della Repubblica
sbeffeggiato da un Parlamento che tutto fa, tranne quello che gli è stato
raccomandato di fare.
Politicanti
mafiosi che nonostante una situazione disastrosa si permettono atteggiamenti
che in altri Stati sarebbero inconcepibili. Promesse su promesse, regolarmente
non mantenute, e un popolo che in fin dei conti si merita quello che ha. Un
popolo di felloni che, quando hanno scopato l'uscio di casa, si sentono in pace
con la coscienza, magari ridacchiando sulle disavventure altrui, sicuri che la
carestia non li toccherà mai, pronti però poi a ricredersi ed a smoccolare
contro tutto e contro tutti, quando invece le vacche magre toccano anche loro.
Su tutto questo, il nostro amato Presidente, che in tutte le sue filippiche
catoniane, non ha mai fatto un nome, non proprio, nemmeno generico e nemmeno per
sbaglio. E papa Francesco? Lui sta cercando di cambiare una chiesa
inguardabile, per ora senza risultati concreti. Forza Francesco metticela
tutta! Ma attento, ricorda papa Luciani e copriti le spalle, stai lontano dai
caffè, e dai ponti dei frati neri. Poveri noi che porcile…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail
Gentile affezionato lettore,
più che di un porcile parlerei di un giardino
zoologico senza gabbie dove i Primati (scimmie) prevalgono con meno granus
sapiens dei loro ascendenti. Vale a dire che all’epoca dei Primati vigevano
regole molto più eque e intelligenti di quelle inesistenti attuali. Inoltre
questi successori odierni sono così insipienti da non capire che il massacro da
loro compiuto sull’Italia è già diventato un mastodontico boomerang che sta
fracassando anche la loro testa.
In questa condizione da età paleolitica, dove non
possono esistere neppure le regole tribali, una Democrazia forte, come sarebbe
auspicabile, è assolutamente impossibile. Ci vorrebbe un Primate capobranco di
indiscussa autorità che riportasse civilizzazione in questa giungla di
furfanti, malversatori, ladri e spergiuri.
Ormai gli italiani sognano di tornare a tempi
anteriori a questo spaventoso disastro sotto l’ala di un potere energico e
sano. Ma dalle attuali sabbie mobili tiberine non si scappa poiché la tanto
decantata Costituzione viene presa a pretesto per continuare nella folle corsa
al precipizio.
Qualcuno potrà giudicare estreme le nostre esternazioni,
purtroppo rispecchiano la triste realtà, alla quale, sempre secondo la Costituzione,
nessuno ha il potere di porre rimedio.
Quale avvilimento, signor Presidente del Consiglio, constatare
ogni giorno la sua impotenza ad attuare le solenni promesse di togliere le
Province, di ridurre i parlamentari, di snellire la burocrazia, di eliminare i
giganteschi sprechi della spesa statale.
Il suo paravento è la Costituzione che è diventata un
incubo per gli Italiani e un’ancora di giustificazione per il suo governo che non ha alcuna voglia di
cambiare il disgustoso status quo.
Gli Italiani ormai sognano molto meno Belen Rodriguez
e molto più Giulio Cesare con le sue legioni, Napoleone con i suoi codici,
Mussolini con le sue riforme uniche in Italia e perché no …tra poco…
arriveranno anche al Fuehrer…
m.alberini@iol.it