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lunedì 22 luglio 2013

VISTO DA LEI - "Il paravento della Costituzione"

Carissima Mariella,
una Costituzione squinternata, leggi ipergarantiste che finiscono col non garantire nessuno. Un'agenzia delle entrate che in dieci anni scopre 800 miliardi di € di evasione e ne recupera 60, sono più i costi del ricavato. Kaste che si permettono di ridicolizzare il fisco, la parte sana del nostro Paese letteralmente spolpata senza un briciolo di pietà. Categorie di persone che possono permettersi di sbeffeggiare le leggi vigenti, altre che marciscono in galera per reati ridicoli. Scrivere comandamenti come: "LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI",  in un contesto come quello odierno, è un oltraggio al pudore. Pensionati dopo 15 anni di lavoro, altri che devono campare due vite per poterselo permettere. Un Presidente della Repubblica sbeffeggiato da un Parlamento che tutto fa, tranne quello che gli è stato raccomandato di fare.
Politicanti mafiosi che nonostante una situazione disastrosa si permettono atteggiamenti che in altri Stati sarebbero inconcepibili. Promesse su promesse, regolarmente non mantenute, e un popolo che in fin dei conti si merita quello che ha. Un popolo di felloni che, quando hanno scopato l'uscio di casa, si sentono in pace con la coscienza, magari ridacchiando sulle disavventure altrui, sicuri che la carestia non li toccherà mai, pronti però poi a ricredersi ed a smoccolare contro tutto e contro tutti, quando invece le vacche magre toccano anche loro. Su tutto questo, il nostro amato Presidente, che in tutte le sue filippiche catoniane, non ha mai fatto un nome, non proprio, nemmeno generico e nemmeno per sbaglio. E papa Francesco? Lui sta cercando di cambiare una chiesa inguardabile, per ora senza risultati concreti. Forza Francesco metticela tutta! Ma attento, ricorda papa Luciani e copriti le spalle, stai lontano dai caffè, e dai ponti dei frati neri. Poveri noi che porcile…
 Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Gentile affezionato lettore,
più che di un porcile parlerei di un giardino zoologico senza gabbie dove i Primati (scimmie) prevalgono con meno granus sapiens dei loro ascendenti. Vale a dire che all’epoca dei Primati vigevano regole molto più eque e intelligenti di quelle inesistenti attuali. Inoltre questi successori odierni sono così insipienti da non capire che il massacro da loro compiuto sull’Italia è già diventato un mastodontico boomerang che sta fracassando anche la loro testa.
In questa condizione da età paleolitica, dove non possono esistere neppure le regole tribali, una Democrazia forte, come sarebbe auspicabile, è assolutamente impossibile. Ci vorrebbe un Primate capobranco di indiscussa autorità che riportasse civilizzazione in questa giungla di furfanti, malversatori, ladri e spergiuri.
Ormai gli italiani sognano di tornare a tempi anteriori a questo spaventoso disastro sotto l’ala di un potere energico e sano. Ma dalle attuali sabbie mobili tiberine non si scappa poiché la tanto decantata Costituzione viene presa a pretesto per continuare nella folle corsa al precipizio.
Qualcuno potrà giudicare estreme le nostre esternazioni, purtroppo rispecchiano la triste realtà, alla quale, sempre secondo la Costituzione, nessuno ha il potere di porre rimedio.
Quale avvilimento, signor Presidente del Consiglio, constatare ogni giorno la sua impotenza ad attuare le solenni promesse di togliere le Province, di ridurre i parlamentari, di snellire la burocrazia, di eliminare i giganteschi sprechi della spesa statale.
Il suo paravento è la Costituzione che è diventata un incubo per gli Italiani e un’ancora di giustificazione  per il suo governo che non ha alcuna voglia di cambiare il disgustoso status quo.   
Gli Italiani ormai sognano molto meno Belen Rodriguez e molto più Giulio Cesare con le sue legioni, Napoleone con i suoi codici, Mussolini con le sue riforme uniche in Italia e perché no …tra poco… arriveranno anche al Fuehrer…
 m.alberini@iol.it