Cara
Mariella,
nell’ultimo
decennio si è concretizzato l’acme del disastro economico-social-politico
italiano. Purtroppo, prima di questo decennio, la maggior parte degli Italiani
non si è mai preoccupata di sorvegliare l’operato dei nostri famigerati
politici. Ma, ormai da parecchi anni, la parte di popolo sana, quella che non campa di
burocrazia, si è resa conto di quanto
accade nei palazzi, e ha smesso di votare. Quale migliore ingiuria per
dimostrare il loro sdegno? Nonostante ciò, il non voto è ancora improduttivo
nei riguardi del gestione politica ed economica del Paese. I signori dei
palazzi evidentemente ci prendono per scemi. Ma quanto pensano di poter
continuare?....
lettera firmata, ricevuta via e-mail
Carissimo lettore,
in Italia ha preso piede un dogma incontrovertibile:
il continuo aumento della spesa pubblica a beneficio proprio dell’enorme PIOVRA, la quale con il
corpo ben piazzato su Roma, allunga i suoi tentacoli da nord a sud da est ad
ovest dell’Italia.
Le speranze riposte in primavera in questo nuovo
governo sono scomparse. Dal Ministro del Tesoro fino ai tutti i ministri che si
occupano dell’ economia giungono segnali deprimenti di inabilità a gestire la
catastrofe. Appare loro impossibile togliere del tutto l’Imu sulla prima casa e
rinunciare all’aumento dell’IVA. Però non sembra loro sbagliato accennare al probabile
aumento della spesa pubblica ecc. Diremmo un aumento per loro irrinunciabile.
Certo in tal modo si continua ad ARRICCHIRE LA PIOVRA E A RIDURRE ULTERIORMENTE ALLA FAME gli
Italiani produttivi. E come giudicare un Sindaco di Firenze che si reca, non
si sa a spese di chi, in visita al Capo
del governo tedesco ed anche, a breve
progetta una visita anche al Presidente degli Stati Uniti?
Ha ragione, caro lettore, quando afferma che ci
prendono per scemi. Fino ad oggi, astinenza dal voto a parte, non abbiamo dato
altri segni di ribellione. Certo non vogliamo arrivare alla guerra civile che si sta svolgendo nei
Paesi arabi. Ma tumultuose piazze in tutta Italia rigurgitanti di folle furiose
contro lo status quo corrotto e degenerato di chi gestisce il potere forse potrebbero provocare in po’ di strizza
nel didietro di quei signori che scaldano le poltrone in Parlamento, in Senato
e in tutti i punti nevralgici delle cariche dello Stato e del Parastato. Gli
scettici affermano che ciò non accadrà mai perché gli Italiani non ne hanno il
coraggio. Ma noi diciamo, attenzione amici e nemici, Piazza Tahrir insegna.
m.alberini@iol.it
Visto da lei di Mariella Alberini per
Economiaitaliana.it 15.7.013
La piovra
Cara
Mariella,
nell’ultimo
decennio si è concretizzato l’acme del disastro economico-social-politico
italiano. Purtroppo, prima di questo decennio, la maggior parte degli Italiani
non si è mai preoccupata di sorvegliare l’operato dei nostri famigerati
politici. Ma, ormai da parecchi anni, la parte di popolo sana, quella che non campa di
burocrazia, si è resa conto di quanto
accade nei palazzi, e ha smesso di votare. Quale migliore ingiuria per
dimostrare il loro sdegno? Nonostante ciò, il non voto è ancora improduttivo
nei riguardi del gestione politica ed economica del Paese. I signori dei
palazzi evidentemente ci prendono per scemi. Ma quanto pensano di poter
continuare?....
lettera firmata, ricevuta via e-mail
Carissimo lettore,
in Italia ha preso piede un dogma incontrovertibile:
il continuo aumento della spesa pubblica a beneficio proprio dell’enorme PIOVRA, la quale con il
corpo ben piazzato su Roma, allunga i suoi tentacoli da nord a sud da est ad
ovest dell’Italia.
Le speranze riposte in primavera in questo nuovo
governo sono scomparse. Dal Ministro del Tesoro fino ai tutti i ministri che si
occupano dell’ economia giungono segnali deprimenti di inabilità a gestire la
catastrofe. Appare loro impossibile togliere del tutto l’Imu sulla prima casa e
rinunciare all’aumento dell’IVA. Però non sembra loro sbagliato accennare al probabile
aumento della spesa pubblica ecc. Diremmo un aumento per loro irrinunciabile.
Certo in tal modo si continua ad arricchire la PIOVRA E A RIDURRE ULTERIORMENTE ALLA FAME gli
Italiani produttivi. E come giudicare un Sindaco di Firenze che si reca, non
si sa a spese di chi, in visita al Capo
del governo tedesco ed anche, a breve
progetta una visita anche al Presidente degli Stati Uniti?
Ha ragione, caro lettore, quando afferma che ci
prendono per scemi. Fino ad oggi, astinenza dal voto a parte, non abbiamo dato
altri segni di ribellione. Certo non vogliamo arrivare alla guerra civile che si sta svolgendo nei
Paesi arabi. Ma tumultuose piazze in tutta Italia rigurgitanti di folle furiose
contro lo status quo corrotto e degenerato di chi gestisce il potere forse potrebbero provocare in po’ di strizza
nel didietro di quei signori che scaldano le poltrone in Parlamento, in Senato
e in tutti i punti nevralgici delle cariche dello Stato e del Parastato. Gli
scettici affermano che ciò non accadrà mai perché gli Italiani non ne hanno il
coraggio. Ma noi diciamo, attenzione amici e nemici, Piazza Tahrir insegna.
m.alberini@iol.it