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lunedì 24 marzo 2014

VISTO DA LEI - "Lettera aperta al nuovo Presidente del Consiglio"

Caro Matteo Renzi,
ci scusiamo per il tono forse troppo confidenziale con il quale ci rivolgiamo a lei, nuovo Presidente del Consiglio senza la elle maiuscola, ma è provocato dalla sua giovanile e sorridente cordialità. E dal fatto che, per ora, ci sembra uno di noi. 
Abbiamo l’impressione che in questi giorni in Italia stia succedendo tutto e il contrario di tutto. Dal manager delle Ferrovie dello Stato che, da buon ex sindacalista, minaccia di andarsene salutato dal consenso popolare perché non rinuncia ai privilegi acquisiti, alla CIGL alla quale non va mai bene nulla.
Ci rallegra la sua frase: “non mi faccio fermare dalla palude”. Ma, la prossima settimana, siamo molto curiosi di capire come affronterà la Riforma del Senato.
Il nostro titolo del 17 marzo era “Renzi-Davide contro la Kastocrazia” poiché è questa la sensazione positiva del suo modo di affrontare tale gigante. Ci rallegra  la sua coraggiosa baldanza anche se nessuno capisce dove la porterà e quanto riuscirà ad ottenere.
Non ci è chiaro invece perché una persona che si è spaccata la schiena durante cinquant’anni di lavoro non all’ombra dello Stato, e percepisce una pensione di centomila euro (frutto di contributi veri e non virtuali…), debba “contribuire” alla pari di un Amato o di un Dini che hanno approfittato di leggi compiacenti forse da loro ispirate per triplicare i loro introiti pensionistici.
Vede, caro Presidente Renzi, la enorme discrepanza? Non le sembra ingiusto penalizzare chi di lavoro è vissuto e al lavoro ha dato lustro nell’anonimato signorile? Costoro vestivano giacca e cravatta tutti i giorni cosa che lei non fa neppure a Palazzo Chigi.
A questo proposito ci permettiamo farle notare che sarebbe giunto il momento di  indossare abiti classici con pantaloni non a tubo e cappotti di taglio più adatto ai suoi incontri internazionali. Fra pochi giorni arriva l’ultra chic Presidente degli Stati Uniti Obama  e terremmo moltissimo lei emulasse la sua estetica. Ci saranno le grandi problematiche internazionali da condividere con testa fredda e piglio adeguato che al Presidente più potente del pianeta sono abituali.
Ci sarebbero ancora tanti importantissimi argomenti da proporre in questa nostra prima lettera, ma preferiamo rimandare e guardarla lavorare con il suo ritmo serrato. Speriamo possa continuare senza che politica e kastocrazia possano rallentare la sua corsa.
Siamo i più diretti interessati ad augurarle  la più perfetta riuscita del suo difficile programma. Auguri di cuore.
                                               m.alberini@iol.it