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lunedì 17 marzo 2014

VISTO DA LEI - "Renzi-Davide contro la KASTOCRAZIA?"


                                                                                                                              

Preg.ma Sig.ra Mariella Alberini,
nel corso degli anni, ognuno di noi umani sale o scende gradini inerenti alla
valorizzazione della nostra personalità sociale e culturale. In questi giorni,
sento di aver salito non pochi gradini nell’aver preso atto e lettura di alcuni
suoi lavori da scrittrice ma, anche su sue scritture giornalistiche apparse su
Economiaitaliana.it in tema di variegate posizioni politiche e con particolare
riferimento agli articoli: “L’Italia non è un Paese per donne”, “Governo Renzi, decollo
deludente” e molti altri di  critica equilibrata e soprattutto lucida. Onorato e
 compiaciuto mi associo tra i suoi più attenti lettori. Berlusconi pur avendo il
 merito di aver individuato tutti i mali dell’Italia non ha saputo contrattaccare e
 controbattere, attraverso le giuste riforme, tutti i suoi nemici, tutti gli oppositori e
soprattutto l’intero sistema giudiziario che unitamente al Colle, al C.S.M.,
all’A.N.M., a tutti i rossi & Co che da sempre e  in assoluto comandano ed in
primordine (anche con l’ausilio delle intercettazioni a doppio scopo) tengono
in pugno l’intero Paese. Adesso gli Italiani sono riusciti a trovare un minimo di speranza in Renzi che sembra aver ereditato il compito di fare quello che il Cavaliere non ha saputo intraprendere. Ho notato il suo scetticismo in proposito e vorrei che me lo spiegasse…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
felice, ma anche commossa, per la sua sincera stima, ammetto come tutti di sperare che Matteo Renzi riesca a fare quanto promette con tanta carica giovanile e spontanea. E non dubito della sua sincerità. Però dobbiamo tenere presente che nel tentativo di attuare le note riforme espresse molte volte nei suoi “comizi” televisivi e non, avrà contro l’enorme piovra abbarbicata su tutto il Paese: si chiama Kastocrazia, la testa grava su Roma e i tentacoli si allungano dalla Sicilia al “paradisiaco” Alto Adige.
Detto questo non possiamo farci abbagliare da quegli 80 euro in più in busta paga per chi guadagna fino a 1.500 euro al mese perché questo è un gesto politico preelettorale, utilissimo anche a risollevare l’animo esacerbato del popolo: ma nulla può migliorare nel campo del lavoro  e della rovinosa situazione dell’industria e delle imprese costrette a chiudere. Si tratta ancora di protezionismo o Welfare come preferiscono anglicizzare i professori economisti.
A proposito del Senato lei crede davvero che Renzi riesca a mandare a casa 320 senatori? E a dimezzare con facilità i milionari stipendi dei manager pubblici? O a togliere i Governi provinciali carichi di clientele truffaldine e a non sostituire il personale che andrà in pensione?
D’altra parte, ottima la messa in vendita delle scandalose auto blu, del resto solo conclamata e mai attuata dal governo Letta, ma togliere il 10%  per cento dell’IRAP non basta: segnale definitivo e giusto sarebbe annullarla. Speriamo che la riduzione del costo dell’energia per le aziende venga attuata davvero nei tempi promessi. Però i 68 miliardi da rimborsare alle aziende sono già slittati da fine maggio a settembre.
Le grandi idee circa l’edilizia scolastica, il famoso job  act, ma definiamolo meglio in italiano “riforma del mercato del Lavoro”, o il piano-casa che dovrebbero davvero risollevare la dignità dell’economia italiana restano, al momento, meravigliosi sogni nella mente renziana e anche in quella degli Italiani. Però speriamo, continuiamo a sperare. Se riuscirà ad attuare la metà di tutto ciò, può contare su almeno dieci  anni di Premierato e poi sul volo al Colle.     

m.alberini@iol.it