Caro Presidente Renzi,
abbiamo apprezzato
la diplomatica assenza di trionfalismi dopo il risultato elettorale
europeo. Aumentata invece in TV la loquela torrentizia delle sue disquisizioni
infarcite di promesse.
Di certo Lei ha presente quel 40% di assenteismo alle urne che rappresenta il
suo peggiore avversario. Poiché alle prossime Elezioni politiche potrebbe raddoppiare la percentuale dei Suoi
avversari. Ciò sempre nel caso Lei non mantenga le sempre reiterate promesse di
Riforme capillari su tutto l’apparato politico-burocratico.
Ma proprio di questo vorremmo occuparci oggi.
A nessuno è chiaro cosa avverrà delle Province.
Ricordiamo che, fin dai tempi dell’unità d’Italia, hanno rappresentato
l’ossatura organizzativa del territorio. Molto care ai Premier Rattazzi,
Crispi, Giolitti, Orlando, Mussolini stesso fino a Mario Scelba, i quali
attraverso i Prefetti ne controllavano l’efficienza. E ne traevano notizie
capillari per il controllo del territorio.
Le subentrate Regioni, a nostro avviso, non sono mai
riuscite a sostituirne le funzioni. E hanno finito per scardinarne l’assetto.
Quale sarà la nuova impostazione noi non
la afferriamo. In non più paziente attesa aspettiamo i Suoi lumi…
Riguardo il Senato, l’idea di abolirlo è auspicata da
tutti gli Italiani. Ma quanto prospetta, vale a dire la nota assemblea di
Sindaci e Consiglieri, non vorremmo diventasse una fiera di quaquaraquà con funzioni a dir poco assurde o anche una
sorta di prestigioso biglietto da visita vuoto di contenuto. Sarà davvero il primo passo per eliminarlo a
breve del tutto? E’ quanto vorremmo
tutti. Altrimenti potrebbe diventare uno degli infiniti enti inutili.
La Sua legge sul Lavoro rimane senza corposità. Come
ben sa non è il Governo a creare nuovo Lavoro: può solo facilitarlo attraverso
un’opportuna legislazione che liberi
l’impresa dai vincoli e dalle tasse che la opprimono. Fino a quando non attuerà
tutto ciò è inutile parlare di ripresa del Lavoro.
Altrettanto vano parlare di disoccupazione in un Paese
che ospita 8 milioni di immigrati in aumento. Ieri ne sono satati salvati altri
3 mila. Non tutti delinquono: una gran parte lavora. E citiamo i cinesi che
hanno assorbito bar e ristoranti delle grandi città; ripristinato il lavoro di
bassa sartoria ecc. E le donne dell’est sono in forza come badanti e colf. Quasi
tutti gli ospedali hanno infermieri extra comunitari. E le portinerie nelle
città impiegano mano d’opera straniera. Certo i nostri giovani laureati, e non,
disdegnano simili mansioni in attesa di uno stipendio fisso che non arriverà
mai.
Adesso caro Presidente attendiamo con impazienza l’opera Sua opera
di Riforma e bonifica della palude maleodorante di corrotti ed aspiranti tali. Buon lavoro…
m.alberini@iol.it