cover blog M Alberini

lunedì 8 settembre 2014

VISTO DA LEI - "Ebola: stop agli sbarchi"

Cara Mariella Alberini,
quali misure sanitarie preventive vengono effettuate sui migranti africani per scongiurare il diffondersi dell’Ebola? Non sarebbe il caso di bloccare i barconi e riportarli da dove sono partiti? Non rischiamo un’atroce epidemia in Italia veicolata da questi disperati che però pagano fino a 10.000 euro una traversata infernale con esito sovente letale…
lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
riteniamo lei esprima il legittimo dubbio sulla spaventosa possibilità che gli sbarchi dall’Africa possano portare il virus dell’Ebola, drammatica pestilenza incurabile, in Italia. E’ vero: ora più di prima si dovrebbe dare lo stop totale agli sbarchi e rimorchiare seduta stante i barconi fino al punto di partenza senza che gli equipaggi italiani abbiano alcun contatto con i migranti e rischino di rimanere contagiati.. 
In Africa sembra di essere ai tempi della Peste del diciassettesimo secolo senza possibilità di cura quando circolavano solo i monatti con i loro carri a raccogliere salme da seppellire.
Il rischio è reale, ma i nostri media tacciono al riguardo. Eppure tra le migliaia di africani che arrivano sul nostro territorio è assolutamente probabile la possibilità che qualcuno porti e diffonda  i germi dell’epidemia.
Cosa aspettano gli organi competenti ministeriali a costituire un cordone sanitario di protezione totale per tutelare le nostre coste?
Si rendono conto i governanti dell’onere continuo che l’Italia sopporta da anni in termini di aggravio di spese di “ospitalità” totale (cibo, alloggi, trasporti, cure sanitarie): adesso con la  terribile minaccia dell’infezione di Ebola. Oppure  esiste un interesse pecuniario nei riguardi dei fondi stanziati dalla UE e che non sono immuni da “interessi politici”?
Un terzo del pianeta è sotto tregua armata temporanea, foriera di ulteriori deflagrazioni: in Ucraina già stata interrotta. Gli Stati Uniti attaccano l’Isis dall’aria cercando di mettere una pezza all’instabilità da loro provocata in tutta l’Africa del nord e in Medio Oriente.
La politica estera americana dai tempi tragici della guerra in Korea e poi  attraverso il Vietnam, l’Afganistan, l’Iraq non si è mai rivelata lungimirante poiché non ha previsto le conseguenze terribili che Saddam Hussein, Mubarak e persino Gheddafi arginavano con una politica di ferreo controllo su etnie in contrasto fra loro.
L’Italia oggi vive sul filo del rasoio di una crisi epocale mai vista dal dopoguerra. Positiva l’assenza di Renzi a Cernobbio per smarcarsi dai soliti presenzialisti parolai dei cosiddetti salotti buoni, ormai diventati vuoti di significato. Purtroppo i sindacati, responsabili del famoso “grasso” colante dalla Pubblica Amministrazione,  ne disconoscono l’esistenza, dalla quale traggono i loro consensi.
m.alberini@iol.it