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lunedì 15 settembre 2014

VISTO DA LEI - "Storie vere sull’Italia contemporanea"

 Cara Mariella Alberini,

le racconto una storia vera. Una quindicina di anni fa, abitavo in un paesino di 5000 anime, dell'alto milanese. In quei tempi avevamo in domicilio coatto, una famiglia campana a cui, voci di popolo, era stato attribuito anche qualche omicidio. Questi personaggi dimostrarono immediatamente una totale mancanza di rispetto nei confronti di leggi ed istituzioni. Il loro cortile si affacciava su un strada a senso unico che percorrevano, senza problemi, nelle due direzioni, parcheggiavano normalmente in divieto di sosta e avevano dato vita ad un fiorente commercio di non si sa che, caratterizzato comunque da un continuo andirivieni, anche notturno, di piccoli e anonimi camioncini. Un giorno un agente della polizia locale, trovò il coraggio di contestar loro la violazione di un divieto d'accesso. Semplicemente e senza preoccuparsi di nulla, scesero dalla vettura, pestarono il malcapitato agente fratturandogli una gamba e se ne andarono tranquillamente, come dopo aver preso un caffè. Le sorprese però non sono finite perchè l'agente, appena fu possibile, si recò presso il più vicino comando dei carabinieri, raccontando l'accaduto e uditeudite cosa rispose il maresciallo di turno: "ascolti caro agente, vuole un consiglio da amico?...lasci perdere !!!". Lo Stato non esiste e non credo serva aggiungere altro.

Parimenti, il caso del ragazzo di Napoli ucciso da un carabiniere 22enne. Motorino con tre persone, senza casco, un latitante a bordo, che non si ferma all'alt della pattuglia dei carabinieri. Nasce un piccolo inseguimento, sembra che la gazzella speroni il motorino, caduta inevitabile e nel trambusto un colpo sciagurato uccide il ragazzo 17enne. Cordoglio sacrosanto e tutta la solidarietà alla famiglia, ma nessuno che si preoccupi di discutere l'accaduto partendo da una schietta analisi di una situazione da Far West che è caratteristica di quelle zone. Ci sono quartieri da cui si tengono alla larga anche le forze dell'ordine, persone che rischiano la pelle per un tozzo di pane senza avere nemmeno la possibilità di fare il pieno alle macchine di servizio. E poi si presenta in tv il politico di turno, quanto mai imbecille che recitapressapoco così: "raccogliamo la protesta ma condanniamo lo sciopero, non è così che si fa". E allora, politico dei miei stivali, forse anche ministro, ci dica lei come si fa, abbia intanto il coraggio di rinunciare alla scorta, chi vuole che se la fili, vista l'assoluta mancanza di nuovi provvedimenti anti kaste. Cominci a perseguire i 180miliardi di €/anno di evasione fiscale e i 60 miliardi di €/anno dovuti alla corruzione. Sa con la vostra "lotta senza quartiere agli evasori" cosa avete accertato? Il 2% dell'evasione reale e, ancora peggio, di questo 2%, solo il 10% è praticamente esigibile, cioè NULLA. Di chi ha paura? Dell'esodato, del disoccupato, del padre che ha avuta la figlia uccisa a picconate dall'extracomunitario di turno, dai futuri ammalati di ebola che ci lasceranno la pelle in nome di una finta solidarietà che serve solo al business delle varie attività criminose? Che nazione di ipocriti, credo che in questa specialità non ci batta nessuno.

Lettera firmata, ricevuta via e-mail              


Caro lettore,

la sua Storia vera è quella dell’Italia di oggi. Dove tutto è lecito tranne l’osservanza delle regole.

Il tassista massacrato a Milano per aver avuto la disgrazia  di investire senza vederlo un cagnolino fa il paio con il passante ucciso in una sparatoria nei vicoli napoletani. E con la non osservanza dell’alt dei Carabinieri del motorino sul quale si trovava tre ragazzi senza casco, dei quali uno ricercato per latitanza. Regole quasi sempre inosservate nel Sud dove il guidare senza patente, l’avere il contrassegno assicurativo falso, le gomme lisce, l’inosservanza degli stop e delle precedenze è prassi normale. Quindi le forze dell’ordine, ad ogni intimazione di fermo, rischiano di vedersi puntare contro un’arma per euro 1.200 al mese.

Le isole proibite alle forze dell’ordine in Italia si estendono a macchia d’olio. Ad esempio, provare ad irrompere nel porto di Gioia Tauro, considerata la piazza più vasta di sbarco e smistamento di droga nel Mediterraneo, è un rischio da non affrontare se non con mezzi blindati ecc.

Al Sud il controllo capillare del territorio della malavita organizzata è noto a tutti autorità incluse.  

Le tariffe assicurative delle auto nel sud sono lievitate a dismisura per l’enorme numero di truffe ordite ai danni delle compagnie assicurative, ma ben pochi le pagano.

Se parliamo di rifiuti urbani, le responsabilità vanno divise tra amministratori inefficienti e cittadini privi di qualunqudisciplina e senso civico. Non esiste ragione per la quale al Nord funzioni la raccolta differenziata e al Sud non funzioni. Comunque a spese di “pantalone”, i rifiuti vanno in Germania per essere smaltiti a caro prezzo.

Per non parlare dei depuratori sempre guasti che scaricano tutti i liquami e non nell’azzurro Mare Nostrum impedendo la balneazione e massacrando il turismo.

Le nostre 5 forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Guardia Forestale, Guardia Costiera) sono ritenute eccessive dal governo e hanno pensato di ridurne gli stipendi da fame, ma non adeguate a dominare la criminalità anche per il lassismo imposto dalla politica. Infatti il Governo romeno si vanta di non avere più delinquenza dato che l’ha esportata in massa in Italia.

m.alberini@iol.it

 

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