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martedì 2 settembre 2014

VISTO DA LEI - "L’acquitrino sembra un prato"

Cara Mariella Alberini,
ho esaminato con puntiglio la storia delle riforme pensate e proposte da vari Premier e ministri dalla nascita della Repubblica Italiana. Gli argomenti ricorrenti sono sempre gli stessi ed ogni tentativo invece di risolvere ha appesantito i problemi vigenti…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail
                                    
Caro lettore,
il ritorno dalle brevi vacanze degli Italiani impoveriti, è La spiacevole sensazione di trovarsi in un apparente prato che nasconde un motoso acquitrino.
Il Premier Renzi tenta di percorrerlo, ma rimane sempre allo steso punto affossandosi sempre più.
Le tante strombazzate riforme scritte e riscritte rimangono sulla carta. I decreti attuativi per farle vivere sono manovrati da una burocrazia super potente che li blocca, li deforma, li rinvia.
Il buon Renzi, al quale hanno dato la bicicletta tanto desiderata, oggi è diventata un tapis roulant. Lui pedala con encomiabile lena, suda, si agita, alza la voce ai microfoni sempre puntati  ma la sua bici non avanza.
Diciamo queste cose con tristezza perché quel filo di speranza era penetrato anche da noi e non aggrada dover aprire gli occhi su quel nulla di fatto.
La tanto declamata chiusura delle Province, che molti Italiani considerano già chiuse, sembra ritardata di qualche anno.
L’ipotetico progetto di instaurare con l’accordo di tutti una sorta di dittatura con il compito e i poteri di bonificare la palude politica in Italia, come fu  fatto per l’Agro Pontino, non era un’ipotesi demenziale. Bensì un’estrema ratio per arrivare a qualche soluzione.
La ventilata, ma al momento accantonata, riforma della Pubblica istruzione, è ferma perché non sanno che pesci pigliare. L’annunciata assunzione dei centomila insegnanti precari è rientrata quando si sono accorti che sarebbe un premio ingiustificato per personale raccogliticcio e demotivato che precluderebbe l’eventuale immissione di giovani preparati vincitori dei concorsi. Questa è una delle ragioni. Il resto è dovuto alle risorse economiche che non ci sono.
Riguardo la conclamata elezione di Federica Mogherini a Ministro degli Esteri della UE è nato il dubbio sul prezzo pagato alla Merkel in termini di contropartite politiche.
Del resto la signora Mogherini non ha certo la statura riconosciuta di Mario Draghi, a suo tempo candidato da Berlusconi e accettato da tutti.
In sintesi, purtroppo le riforme  sventolate da Renzi sono “all’ordine del giorno da 30anni, e troppi Premier si sono scornati senza riuscire a muovere foglia. I nostri migliori auguri, caro Premier Renzi.

m.alberini@iol.it