Cara Mariella
Alberini,
ho esaminato
con puntiglio la storia delle riforme pensate e proposte da vari Premier e
ministri dalla nascita della Repubblica Italiana. Gli argomenti ricorrenti sono
sempre gli stessi ed ogni tentativo invece di risolvere ha appesantito i
problemi vigenti…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail
Caro lettore,
il ritorno dalle brevi vacanze degli Italiani
impoveriti, è La spiacevole sensazione di trovarsi in un apparente prato che
nasconde un motoso acquitrino.
Il Premier Renzi tenta di percorrerlo, ma rimane
sempre allo steso punto affossandosi sempre più.
Le tante strombazzate riforme scritte e riscritte
rimangono sulla carta. I decreti attuativi per farle vivere sono manovrati da
una burocrazia super potente che li blocca, li deforma, li rinvia.
Il buon Renzi, al quale hanno dato la bicicletta tanto
desiderata, oggi è diventata un tapis roulant. Lui pedala con encomiabile lena,
suda, si agita, alza la voce ai microfoni sempre puntati ma la sua bici non avanza.
Diciamo queste cose con tristezza perché quel filo di
speranza era penetrato anche da noi e non aggrada dover aprire gli occhi su
quel nulla di fatto.
La tanto declamata chiusura delle Province, che molti Italiani
considerano già chiuse, sembra ritardata di qualche anno.
L’ipotetico progetto di instaurare con l’accordo di
tutti una sorta di dittatura con il compito e i poteri di bonificare la palude
politica in Italia, come fu fatto per l’Agro
Pontino, non era un’ipotesi demenziale. Bensì un’estrema ratio per arrivare a
qualche soluzione.
La ventilata, ma al momento accantonata, riforma della
Pubblica istruzione, è ferma perché non sanno che pesci pigliare. L’annunciata
assunzione dei centomila insegnanti precari è rientrata quando si sono accorti
che sarebbe un premio ingiustificato per personale raccogliticcio e demotivato
che precluderebbe l’eventuale immissione di giovani preparati vincitori dei
concorsi. Questa è una delle ragioni. Il resto è dovuto alle risorse economiche
che non ci sono.
Riguardo la conclamata elezione di Federica Mogherini
a Ministro degli Esteri della UE è nato il dubbio sul prezzo pagato alla Merkel
in termini di contropartite politiche.
Del resto la signora Mogherini non ha certo la statura
riconosciuta di Mario Draghi, a suo tempo candidato da Berlusconi e accettato
da tutti.
In sintesi, purtroppo le riforme sventolate da Renzi sono “all’ordine del
giorno da 30anni, e troppi Premier si sono scornati senza riuscire a muovere
foglia. I nostri migliori auguri, caro Premier Renzi.