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lunedì 25 maggio 2015

V I S T O D A L E I - "Riforma Scuola: nulla di positivo"

Cara Mariella,
da tempo infinito il campo dell’Istruzione pecca di enormi lacune malgrado si siano tentate riforme senza alcun risultato: vedi quella di Berlinguer, di Gelmini ecc. Sui giovani grava una situazione di disinteresse apatico nei confronti della vera preparazione culturale…
Lettera firmata, inviata via e-mail

Caro amico,
parlare di vera preparazione culturale in questi tempi di spaventoso disinteresse verso tutto, di mancanza di profondità d’animo e di pensiero, è quasi assurdo. Abbiamo assistito negli ultimi decenni ad una caduta libera dell’Istituto scolastico. Non a caso ci troviamo agli ultimi posti della classifica internazionale della buona istruzione. Ma per istruzione si intende non solo formazione tecnica e classica bensì quel tipo di insegnamento che un tempo faceva vibrare l’anima dei ragazzi e li avvinceva. Quelle figure carismatiche di insegnanti riuscivano a coltivare cuore, anima e ideali facendosi amare dagli allievi stabilendo un rapporto indissolubile nel tempo. La mia insegnate di Lettere è ancora in vita ultranoventenne e, appena posso, vado a portarle i fiori. Indimenticabile quanto mi abbia trasmesso lei e un altro mentore meraviglioso, il grande Gianni Brera, incontrato sulla strada del Giornalismo. I Governi democratici hanno trasformato il corpo insegnanti in un serbatoio di voti politicizzati e sindacalizzati. Abbiamo assistito in alcune epoche alla marea di assemblee sindacali che assorbivano più tempo dell’insegnamento diretto. E tutto ciò non certo avantaggio della Scuola. La situazione si è radicalizzata e abbiamo infiniti dubbi che la nuova riforma, della quale  ben poco si conosce, riesca a scardinarla.        
Qui si tratta di far tornare i giovani verso il pensiero del sentire e dell’agire del quale non hanno la minima idea. E ciò coinvolge tutta la società civile a qualsiasi livello. Anche nei confronti della famiglia in seno alla quale ormai i genitori anziani e malati, dopo aver fatto sacrifici titanici per i figli, si trovano desolatamente soli a riflettere su risultati tristissimi. Responsabile è ancora la Scuola incapace di instillare principi di comportamento, riconoscenza, solidarietà, compassione verso chi soffre e   rispetto umano nei confronti della comunità. Da qui parte l’attuale disastro generazionale criticato da ciascun cittadino inconscio di non avere saputo educare i propri figli, proteggendoli troppo, ad affrontare la vita. E la Scuola ha peggiorato in tutti sensi un sistema perverso a boomerang che sta ritorcendosi contro tutto e tutti. Sono questi i peccati più mortali contro la  società del futuro.
m.alberini@iol.it