Cara
Alberini,
vorrei
sottolineare che qualunque partecipazione ad un intervento militare in Siria da
parte dell’Italia sarebbe una follia con la disperata situazione economica
vigente. E ciò in modo assolutamente indipendente da qualunque intervento dell’ONU. Come al solito
l’Inghilterra si attiene alle decisioni più sagge tutelando prima di tutto gli
interessi di casa sua. E noi cosa vorremmo fare privi di tutto? l piccoli provvedimenti varati dal Governo
Letta e le detrazioni sulle imposte della seconda casa se sfitta sono piccole
“rondini” che non ravvivano il cielo italiano di fine estate. Di provvedimenti
radicali, quelli che risolverebbero la crisi economica del nostro Paese non
se ne parla. Sappiamo tutti che
basterebbe mettere mano ai veri tagli di uno Stato che brucia in spese inutili
e in corruzione centinaia di miliardi di euro all’anno. Quelle centinaia di miliardi che
risanerebbero la nostra economia in pochi mesi. E allora vogliamo anche andare
in Siria con le pezze al c…?
Lettera
firmata, ricevuta via e-mail
Carissimo,
ONU o non ONU, l’Italia stia in disparte a curarsi i
suoi fallimenti miserevoli. Se ci sono i soldi per mandare una compagine in
aiuto agli americani, devono essere usati per sistemare le famose “pezze” e
l’enorme deficit nazionale. Tutto ciò a prescindere dalle esigenze di Barack
per il quale simpatizziamo, ma che deve cavarsela senza l’Italietta della
crisi. Il fatto che tentenni ci sembra logico dopo i fallimentari risultati di
ogni intervento che hanno destabilizzato quelle aree create per essere dominate
da regimi non democratici. Non dimentichiamo che se Saddam impiccava trenta oppositori all’anno, oggi le
vittime in Iraq sono “democraticamente” centinaia al giorno. La polveriera
siriana, al centro di un’importantissima area del mondo, rischia una
deflagrazione che potrebbe essere atomica. Il colonialismo è finito a parole.
In realtà gli americani insieme ad Israele vorrebbero tentare una nuova colonizzazione:
assolutamente improbabile e foriera di nuove catastrofi.
Vediamo Russia e Cina coalizzate contro queste manovre
dell’Occidente basate, secondo Putin, sul presunto uso di armi chimiche da
parte di Assad, mentre pare che i ribelli le usino anche loro. Come al solito,
queste lotte medio orientali sono una guerra fra bande rifornite di armi
dall’Occidente. Basta con questa moda degli “interventi umanitari” per
giustificare guerre efferate. Se gli Stati Uniti vogliono o devono interpretare
il ruolo di gendarmi planetari lo
facciano senza coinvolgere Paesi dissestati come noi. O forse è meglio che non
lo facciano.
m.alberini@iol.it