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lunedì 2 settembre 2013

VISTO DA LEI - “L’Italia stia fuori dal caos siriano”

Cara Alberini,
vorrei sottolineare che qualunque partecipazione ad un intervento militare in Siria da parte dell’Italia sarebbe una follia con la disperata situazione economica vigente. E ciò in modo assolutamente indipendente da qualunque  intervento dell’ONU. Come al solito l’Inghilterra si attiene alle decisioni più sagge tutelando prima di tutto gli interessi di casa sua. E noi cosa vorremmo fare privi di tutto?  l piccoli provvedimenti varati dal Governo Letta e le detrazioni sulle imposte della seconda casa se sfitta sono piccole “rondini” che non ravvivano il cielo italiano di fine estate. Di provvedimenti radicali, quelli che risolverebbero la crisi economica del nostro Paese non se  ne parla. Sappiamo tutti che basterebbe mettere mano ai veri tagli di uno Stato che brucia in spese inutili e in corruzione centinaia di miliardi di euro all’anno.  Quelle centinaia di miliardi che risanerebbero la nostra economia in pochi mesi. E allora vogliamo anche andare in Siria con le pezze al c…?      
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Carissimo,
ONU o non ONU, l’Italia stia in disparte a curarsi i suoi fallimenti miserevoli. Se ci sono i soldi per mandare una compagine in aiuto agli americani, devono essere usati per sistemare le famose “pezze” e l’enorme deficit nazionale. Tutto ciò a prescindere dalle esigenze di Barack per il quale simpatizziamo, ma che deve cavarsela senza l’Italietta della crisi. Il fatto che tentenni ci sembra logico dopo i fallimentari risultati di ogni intervento che hanno destabilizzato quelle aree create per essere dominate da regimi non democratici. Non dimentichiamo che se Saddam  impiccava trenta oppositori all’anno, oggi le vittime in Iraq sono “democraticamente” centinaia al giorno. La polveriera siriana, al centro di un’importantissima area del mondo, rischia una deflagrazione che potrebbe essere atomica. Il colonialismo è finito a parole. In realtà gli americani insieme ad Israele vorrebbero tentare una nuova colonizzazione: assolutamente improbabile e foriera di nuove catastrofi.
Vediamo Russia e Cina coalizzate contro queste manovre dell’Occidente basate, secondo Putin, sul presunto uso di armi chimiche da parte di Assad, mentre pare che i ribelli le usino anche loro. Come al solito, queste lotte medio orientali sono una guerra fra bande rifornite di armi dall’Occidente. Basta con questa moda degli “interventi umanitari” per giustificare guerre efferate. Se gli Stati Uniti vogliono o devono interpretare il ruolo di gendarmi   planetari lo facciano senza coinvolgere Paesi dissestati come noi. O forse è meglio che non lo facciano.       
m.alberini@iol.it