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lunedì 22 aprile 2013

Intervista a ANGELA OCCHIPINTI di Mariella Alberini

Il viaggio nell’arte di Angela Occhipinti

E’ nata a Perugia, ma ama Milano e ci vive da sempre. Angela Occhipinti è un’artista planetaria: la sua pittura parte dalle visioni e dalle sensazioni assorbite dal suo girovagare in tutti gli angoli più remoti della Terra. Viaggi di una vita compiuti in solitario per lasciare libertà totale alla sua sensibilità nei confronti  degli aspetti più variegati della natura, dei popoli e di quello che è riuscita a leggere negli occhi di tante razze diverse.  Ogni opera racconta memorie e oblio tra passato, presente e tensione verso il futuro.“…Ritrovavo nel mito dell’aquilone il corso di una breve storia: scegliere eternamente tra la speranza insonne e la saggia rinuncia”…

Gli aquiloni per Angela Occhipinti sono dei simboli che racchiudono la parte più misteriosa e magica dell’io profondo. Il tema del filo di Arianna è inteso come la filatura del tempo e del destino che collega tutti gli stati dell’esistenza fra loro e al loro principio. E’ un filo che conduce dal mondo delle tenebre a quello della luce, una promessa di conquista, ma anche di ritorno. Occhipinti incide aquiloni perché vuole collegare l’uomo con l’universo affinché venga attuato un dialogo spirituale tra cielo e terra.

Come docente di Tecnica dell’Incisione e scrittura creativa all’Accademia di Brera, Angela ha intrattenuto ancora un colloquio tutto suo con studenti di molte nazioni.

Da una settimana ha dato le dimissioni dal suo corso e dall’ incarico di Coordinatore Internazionale del Progetto Erasmus per dedicare tutto il suo tempo all’ arte.



D. Qual è oggi la situazione di un maestro-artista a Brera?
R. Dipende dalle attitudini e dalla creatività del docente.  I grandi artisti sono sempre ottimi insegnanti perché riescono a trasmettere il loro messaggio senza prevaricare la creatività dello studente. Anzi sono delle brave maieutiche perché riescono a far crescere la ricerca individuale del discepolo.


D. Secondo lei quali misure andrebbero intraprese per migliorare la situazione del Museo di Brera?

R. Questo è un compito della Sovrintendenza e dei Beni culturali che esula dall’Accademia delle Belle Arti di Brera anche se  Maria Teresia d’Austria,  intorno al 1776, la fondò  e affiancò l’istruzione artistica  alla Pinaoteca:  e aggiunse la Biblioteca Braidense in modo che gli studenti vedessero le opere dei Grandi Maestri e studiassero sui loro libri all’epoca costosissimi.

D. E quali provvedimenti per salvare il suo patrimonio artistico in degrado nelle cantine?
R. Quelle opere dovevano passare al Palazzo Citterio circa vent’anni fa. Il palazzo è rimasto ristrutturato a metà ed è inservibile. La solita inefficienza dell’apparato istituzionale che sta degradando tutto il Paese.  

D. Quali altre misure per valorizzare e utilizzare a scopo di salvarlo il nostro patrimonio artistico nazionale, il più importante dell’umanità?
R. Lo Stato dovrebbe dare molti più fondi per salvaguardare il patrimonio artistico: la più importante fonte di reddito dell’Italia, ma allo stato delle cose è chiaro che menefreghismo e incuria prevalgono persino sul più grande patrimonio artistico dell’umanità.    

D. A che punto è la scena artistica creativa nell’Italia della crisi?
R. La crisi economica morde al punto che la gente diserta le Gallerie d’arte e anche i collezionisti hanno minore inclinazione ad acquistare. Ci sono sempre molti giovani con  grande forza creativa. L’arte va avanti anche se non si vende. Perché la creatività di ciascuno esplode ugualmente.  Le idee prosperano e si lavora non per il denaro, ma per la necessità che l’artista ha di esternare il suo mondo e la sua anima.

D. E adesso come va avanti la vita artistica di Angela Occhipinti?
R. Continuerò a lavorare, a fare mostre in tutto il mondo. Quello che più mi interessa è conoscere non i nuovi luoghi, ma entrare a far lezione nelle Università per constatare come si svolge la loro ricerca artistica. E’ sorprendente che dalla Cina al Perù, dal Marocco a Helsinki: insomma in tutto il mondo, gli artisti di  valore vivono per la ricerca di far nascere e rinascere la loro creatività.