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lunedì 8 aprile 2013

VISTO DA LEI - “Il disumano menefreghismo dei nostri politici”

Gentile Mariella Alberini,
indubbiamente il momento è gravissimo e  l'incapacità (poco umana) dei
nostri politici di rinunciare a nulla in favore dell'intera Nazione non permette di affrontare sia gli aspetti essenziali che quelli di immagine con la dovuta correttezza.
Alla popolazione sono rimaste poche possibilità di contrasto: le vacue proteste, le manifestazioni di piazza, internet o poco altro. Le vacue proteste ormai sono al parossismo, in ogni occasione non si parla d'altro che di Kaste (attenzione il plurale è voluto per le tante egualmente potenti, dannose ed auto garantiste), ma l'unico risultato è consistito nella pur importante presa di coscienza che questo sistema va cambiato perché è il più corrotto dell’Occidente. Ormai siamo ridotti a sperare in Grillo e in M5S augurandoci che i suoi non si vendano al Pd. Pensa che sia possibile credere a questa “novità” proveniente dal web senza un'adeguata organizzazione già facente parte del sistema? Non credo, e allora la protesta del voto a Grillo potrebbe venire sottovalutata e considerata solo come qualche cosa di coreografico, o strumentalizzata da qualche formazione partitica, o peggio, da gruppi di estrema sinistra (i c.d. centri sociali) con gli effetti che tutti paventiamo…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
non penso si debba sottovalutare Grillo che è molto più intelligente di tanti politici al potere e neppure il suo Movimento. Certo ci sono già le defezioni e vedremo come il Guru Beppe le arginerà. D’altra parte tecnici e politici, in questi ultimi tempi, si sono riempiti la bocca e ci hanno riempito la testa con le parole “crescita e “sviluppo”.
In pratica succede che lo Stato non onora i suoi debiti, manda in fallimento le piccole aziende e fa licenziare un milione di persone.
Per attuare una parte dei pagamenti dovuti hanno inventato un “geniale” decreto legge che richiederà poi un regolamento di attuazione e andremo così alle calende greche. E pensare che in 150 anni di esistenza, lo Stato italiano ha pagato regolarmente le prestazioni delle imprese, magari con qualche  piccolo  ritardo, seguendo le normali procedure. E adesso? Sono questi lo “sviluppo” e la “crescita”? Ormai quello che era il vanto nazionale, la miriade di piccole e medie imprese industriali, è al tracollo. Imprenditori e lavoratori di questo settore sono sull’orlo del suicidio e tanti lo hanno già commesso. Come è accaduto al muratore di Civitanova Marche che non ha più trovato una piccola impresa che gli desse lavoro. Perché le piccole imprese sono sparite.
Si affaccia l’ipotesi di costituire il nuovo governo tra Pd e il vecchio Berlusconi, il quale con l’età non avrà acquisito maggiore saggezza, anche se lo speriamo. Comunque bisogna ammettere che non ha perso la fantasia politica e la duttilità. Questa prospettiva non è priva di un certo fascino. Per la prima volta in Italia forze opposte, nemiche da sempre,  sarebbero costrette a collaborare. E chissà, forse per salvare da entrambe le parti parziali privilegi e poltrone, non finiscano per beneficare e bonificare parte della terrificante situazione del Paese. Fantascienza? Neanche tanto. Se gli schemi vetero comunisti del Pd fossero superati da visione più realistica e nuova tipo Renzi, si avrebbe finalmente anche da noi una sinistra più duttile e moderna che rottamerebbe gli eterni seguaci di Stalin.
Stiamo vivendo un’epoca politica di rottura che  ha fracassato la vita a tutti gli Italiani. Ci saranno ancora lacrime e sangue. Ma si potrebbe anche uscirne e ricostruire almeno parte della dignità perduta. Cerchiamo di sperare...!