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lunedì 15 agosto 2011

“Visto da lei” di Mariella Alberini - “Europa no Europa sì”

Pubblicato su www.affaritaliani.it il 23 aprile 2011

Cara Mariella Alberini,
L’attuale situazione drammatica in cui, da imprenditore, vedo i costi di gestione
superare di gran lunga quelli per una efficace risoluzione del problema
"migranti", trova i Paesi europei e non solo l'Italia del tutto
impreparati. La camuffata recessione non è solo italiana ma anche
dell'Europa e di tutto il mondo. Il quale intanto è
divorato dalla cavalletta uomo che tra qualche secolo avrà da divorare
solo se stesso. Manca nei rapporti internazionali il principio dell'
elasticità che ci permetta di aprire, attraverso l'esperienza, la nostra mente
a nuovi risultati. Non si può più andare avanti con lo storico
protezionismo, politicamente interessato, diretto solo ad acquisire
voti, nella già nota campagna tra il Nord e il Sud. Il tema che oggi viviamo a
livello macroscopico lo viviamo già a livello micro da anni. Tutto ciò è Italia, ma anche Africa, il cui popolo vede nella nostra nazione una perfezione nei principi, ma poi si accorge che le nostre regole sono  perfette solo sulla carta. Uscire dall'Europa comporterebbe aprire le nostre porte verso l'Africa o forse anche l'America latina, non è una scelta da escludere visto che tanti anni fa, un uomo
invisibile 2mi disse che il futuro dell'Europa ritornerà nelle mani del
Mediterraneo. La realtà della nostra vita è il riscoprire e realizzare le idee
innate-già-insite-in-noi-tutti. Considerata la continuità della nostra vita non è importante accumulare  denaro ma condividerlo bene come i nostri pensieri.
E.d.D., ricevuta via e-mail
Caro amico,
le sue considerazioni sono interessanti. Più o meno giusto quello che ci scrive e del quale siamo a conoscenza da un sessantennio. Ma la grande novità è quella lanciata da alcuni personaggi della politica sull’eventuale uscita dall’Europa. Quell’Europa che molto ha promesso e quasi nulla mantenuto. Addirittura qualcuno ipotizza l’uscita dall’euro scegliendo il dollaro come moneta di scambio internazionale. Le porte verso l’Africa e l’America Latina sono sempre state aperte e non vedo perché si debba uscire dall’Europa per inoltrarci in campi già arati piuttosto male. Sappiamo tutti che, per il momento, Il Parlamento Europeo è un carrozzone cigolante e pachidermico che serve a complicare molte cose, ma non vedo quale vantaggio potremmo avere rinunciando ad essere Europei e scambiando l’euro per il dollaro. Ormai il danno che ci fatto l’euro è irrimediabile. Utopico pensare ancora con nostalgia al valore d’acquisto delle nostre vecchie mille lirette. Considerando i recenti accadimenti in campo economico e della migrazione selvaggia, non sarebbe forse sbagliato rivedere le regole del Trattato di Schengen. Alla luce dei recenti sbarchi di migliaia di libici, come già ripetuto in precedenti “Visto da lei” urge il pattugliamento delle nostre acque territoriali al fine di non permettere ai barconi di invaderle. Che cosa aspettano i ministri Maroni  e La Russa per schierare le nostre navi a difesa delle coste italiane?
Idealistico anzi poetico il pensiero della  condivisione del denaro in vista del comune destino finale dei bipedi umani. Non vi è dubbio sia assurdo essere il più ricco del cimitero, caro lettore, ma vada a raccontarlo all’Ingegnere o al Cavaliere o all’Avvocato che li ha già preceduti. Nessuno dei tre e tanto meno altri congeneri di straripante ricchezza si proporrebbe come buon Samaritano.
m.alberini@iol.it                                                      www.mariellaalberini.it