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lunedì 15 agosto 2011

VISTO DA LEI - I risultati dell’astensionismo (di destra)

Pubblicato su www.affaritaliani.it il 4 giugno 2011

Cara Mariella Alberini,
sono un appartenente alla compagine di quelli che non votano per protesta. Ma non ritengo giusto che la minoranza votante determini l’assetto di potere nei Comuni e nelle Province.  I risultati definitivi dei ballottaggi non mi hanno stupito poiché la sinistra ha sempre avuto un elettorato compatto che segue gli ordini di scuderia. Ho forse sbagliato?
L.S., lettera ricevuta via e-mail

Caro Luciano, lei mi sembra sia in contraddizione con il suo operato: non vota, ma critica il risultato della minoranza votante. Comunque non è il solo ad avere  sbagliato. Il 50% degli astensionisti dal voto rappresenta quella maggioranza silente che ha determinato i risultati del 30 maggio. In democrazia, il voto è l’unico strumento che il cittadino ha per esprimersi. Se rinuncia pecca di mancanza di senso civico e di responsabilità nei confronti di tutto il Paese. Inoltre l’astensionismo dà voce ai partiti di minoranza, vedi il caso De Magistris, dell’IVD, anche se l’IVD fa parte della coalizione di sinistra. Dopo questi risultati amministrativi, si dovrebbe assistere al cambiamento radicale promesso dagli eletti nelle loro singole giurisdizioni. Siamo tutti davvero ansiosi di vedere risolti in un batter d’occhio i gravissimi problemi napoletani (immondizia, malavita, disoccupazione, sfruttamento degli extracomunitari ecc.) Come pure desideriamo molto constatare la soluzione dei gravi ritardi sull’organizzazione dell’Expo di Milano, dell’estirpazione dei tentacoli della n’drangheta su questa città, del ritardato rilancio del Porto di Trieste ecc.. Si può dire che la Destra abbia a tutti i costi cercato tale punitivo risultato. Il mancato coordinamento all’interno del PDL, nel 2008 titolare di una maggioranza schiacciante che poteva portare a termine tutte le riforme necessarie al Paese. E le imperdonabili “guasconate” pubbliche e private di Berlusconi, il quale ignora la parola meritocrazia privilegiando amiche e amici nel distribuire incarichi istituzionali, hanno senza dubbio contribuito a disgustare una grande parte degli aventi diritto al voto. Ma bisogna anche parlare dell’insostenibile leggerezza del cittadino italico, il quale pecca pesantemente di mancanza di reale coinvolgimento nei confronti della Cosa Pubblica privilegiando interessi di parte, mancanza di senso dello Stato, di spregiudicato individualismo, e assenza nei confronti della comunità. Tutto questo ci ha portato all’Italia di oggi. Dove esiste un Sud in balia delle cricche politiche o malavitose, inestirpabili a causa dei privilegi e delle leggi di cui godono. Un’Italia dove sono stati distrutti i principi che hanno regolato l’anima della nazione, nella quale i giovani sono in gran parte allo sbando, privi di regole, di ideali (se non collegati con il foot ball  e la musica pop), di quella buona educazione insomma che insegnava rispetto umano, gratitudine e umiltà. Un’Italia dove oggi circa 8 milioni di extra comunitari sopperiscono a mestieri disdegnati dagli Italiani.
m.alberini@iol.it                                                          www.mariellaalberini.it