cover blog M Alberini

lunedì 15 agosto 2011

VISTO DA LEI - Il mondo dopo di bin Laden

Pubblicato su www.affaritaliani.it il  7 maggio 2011

Cara Mariella,
sono in attesa delle immagini del defunto re del terrore. Troppi i dubbi circolanti nel mondo occidentale e soprattutto nel mondo dell’estremismo mussulmano. Non penso affatto che Barack Obama non abbia dichiarato la pura verità. Spero comunque che dopo la scomparsa di bin Laden qualcosa sia cambiato nel villaggio globale. Lei cosa ne pensa?
M.F., lettera ricevuta via e-mail

Gentile Mario,
non sono d’accordo con la decisione di non mostrare le immagini-prova dell’avvenuta scomparsa del personaggio bin Laden, il quale nel mondo dei più è diventato un’ombra come tutte le altre. Però, i qaedisti continueranno a dire che l’uccisione dello sceicco è una montatura, che Osama è ancora vivo per farlo campare in eterno nel demenziale fanatismo dei suoi seguaci. E tentare di usare questa farsa per tenere in piedi la follia kamikaze ecc. Sì, penso che dopo questa riuscita azione di Commando Usa, il mondo possa subire una svolta. Nonostante l’allerta ancora più viva contro eventuali attacchi, ci sarà un refolo di speranza che dovrebbe scuotere l’appiattimento globale ormai calato in tutto il mondo occidentale. Quel grigiore iniziato con il crollo delle Twin Towers,  e la conseguente, macro-crisi economica, potrebbe attenuarsi non tanto per la scomparsa di quel fanatico bellicoso quanto per il fatto che gli Stati Uniti hanno rialzato la testa e stanno riprendendo fiducia in Obama. Il quale dopo questo innegabile successo ha più chance di essere rieletto. Da sempre i governi solidi hanno portato avanti le nazioni con migliori possibilità nella crescita economica, nello sviluppo di aeree depresse, nell’occupazione giovanile, nella tutela della cultura nazionale. Ciò può creare un effetto domino in tutto l’Occidente che potrà rimettersi nella scia dei cosiddetti “Brics” (Brasile, Federazione Russa, India, Cina, Sud Africa). Anche nel nostro amato Bel Paese, se la politica e i politicanti si adegueranno a lavorare in modo da poter trasmettere fiducia all’interno e fuori dai confini nazionali, potrebbe tornare una sorta di energizzante rinascita nel mondo imprenditoriale fiaccato dalle pesanti difficoltà della grande crisi. Intendiamoci: i giorni delle vacche grasse restano molto lontani. Dobbiamo abituarci a convivere con mezzi più modesti lavorando di più per riuscire a stento soltanto a mantenere un livello di vita vicino all’attuale. Per arrivarci sarebbe indispensabile tornare alla qualità di rapporti umani più consoni alla nostra civiltà millenaria: educazione, moralità, rispetto umano, meritocrazia, regole e valori di vita che solo cinquant’anni fa esistevano e venivano trasmesse a quella generazione che ha portato l’Italia ad essere la quinta potenza industriale del pianeta. Speriamo.
m.alberini@iol.it                            www.mariellaalberini.it