cover blog M Alberini

lunedì 15 agosto 2011

VISTO DA LEI - Oro alla patria: tagli alle spese della politica

Pubblicato su www.affaritaliani.it il 2 luglio 2011
Cara Mariella Alberini,
si parla tanto della manovra di austerità promossa dal Governo Berlusconi che da quanto traspare ridurrà quasi per nulla i privilegi di pochi. Quanto viene proposto è una serie di bizantinismi ( riduzione dello stipendio ai ministri ecc.) Non sarebbe più semplice ed efficace intervenire su tutti gli emolumenti di coloro i quali fanno politica?, dall’assessore comunale al parlamentare…?
Lettera ricevuta via e-mail

Gentile lettore,
come noto il nostro Paese sta vivendo in una posizione di stallo. Ristagna l’economia e quindi  ristagnano le risorse: crescita del PIL, attività industriali e commerciali in declino, turismo sempre più penalizzato dalla concorrenza straniera e anche dai costi sempre più in aumento  ecc. Secondo i principi di qualunque sana economia, le vie per uscire da questa situazione sono soltanto due: da una parte cercare di vivificare le attività economiche, cosa che finora non sono riusciti fare, dall’altra reperire risorse attraverso i tagli alle spese superflue. Poiché nessuno ha eliminato circa 80.000 enti inutili ( nel 1950 erano “solo” 15.000) e le centinaia di migliaia di auto blu ( di tutte le marche del mondo), la manovra più efficace sarebbe di tagliare anche solo del 15% alla fonte tutti gli emolumenti di chi vive di Politica: sindaci e assessori, presidenti di provincia e loro collaboratori, presidenti di regione e consiglieri fino ad arrivare alla Presidenza del Consiglio e della Repubblica, inclusi tutti i parlamentari, i portaborse e la pletora dei consulenti con incarichi speciali inventati ad personam. Nessuno conosce esattamente l’entità di tale spesa complessiva, ma di certo si potrebbe risparmiare una cifra da capogiro che  risolverebbe con una sola manovra la mancanza di risorse per rimpinguare le casse dell’Erario. Riguardo al capitolo delle pensioni, prima di alzare l’età pensionabile sarebbe opportuno andare a fondo sulle centinaia di migliaia di pensioni fasulle esistenti. A questo punto si potrebbe volgere l’attenzione anche al miliardario mercato del Calcio. Se la compravendita dei goleador venisse maggiormente tassata avremmo risorse aggiuntive senza ledere i diritti di quelli che devono ancora andare in pensione, ma che hanno sempre pagato i contributi. Insomma siamo un Paese ricco dove nessuno accetta di rinunciare a qualcosa. Quindi se manovra economica ci deve essere, che sia davvero significativa al punto da tirare fuori in modo definitivo l’Italia dal casino in cui si trova. Ma purtroppo le salutari sanatorie drastiche non si fanno per il timore di perdere consensi nell’elettorato. 

m.alberini@iol.it                                      www.mariellaalberini.it